Survival Blog. Cronache da un altro mondo: 26 novembre 2015
(Avviso ai naviganti: prima di iniziare a leggere questa pagina di diario, è bene andare a guardare qui, dove è spiegato ciò di cui si tratta)
26 Novembre 2015
Oggi sono fortunato, perché c’è la corrente elettrica e qualche satellite lassù è così buono da rimandarmi uno sprazzo di collegamento alla rete.
Così ho deciso di raccontare, da oggi in poi, quel che succede qui da me. Ho pensato che è giusto farlo perché resti memoria di quello che è accaduto e continua ad accadere in quello che è rimasto del mondo che ha ospitato l’umanità finora. O almeno l’umanità come l’abbiamo conosciuta e i libri di storia che l’hanno raccontata.
Ho pensato a questo proprio oggi, leggendo il blog di Alex. Abbiamo sempre pensato alla rete come ad uno spirito cattivo, madre di tutti i mali, quasi il demonio personificato, il pericolo pubblico n. 1 per la nostra gioventù e per tutti gli spiriti deboli. E invece si sta dimostrando l’unico mezzo che abbiamo per sapere quello che succede in giro, per tenere un filo di rapporti con quelli che fino a ieri erano il nostro mondo, seppur virtuale.
Il mondo dopo la pandemia ha abolito il “noi”, ha ucciso il vivere comune con tutte le sue espressioni, dai giornali ai libri. Oggi siamo tutti “io” e tutti vaghiamo alla ricerca di un modo per sopravvivere, per arrivare a sera con la pelle ancora attaccata alla carne e alle ossa.
Così la memoria del futuro, se ce ne sarà ancora uno per l’uomo, è legato ai blog che ancora funzionano, che registrano le vite delle singole esistenze alle prese con la lotta quotidiana. E magari così scopri che vicino a te c’è ancora qualcuno e che sarebbe anche contento di vederti, di raggiungerti, magari per ricominciare.
Glauco, per esempio. È riuscito a salvare la pelle con altri due, ma ha dovuto sopprimere la sua compagna quando ha scoperto che era infetta.
E dimenticavo Ferru. Starebbe organizzando una sorta di centro di resistenza in montagna, dalle sue parti. Lui tiene i collegamenti, dal suo blog, con eventuali altri gruppi di sopravvissuti; riesce ancora a gestire il suo sito con mezzi di fortuna, collegandosi sempre da un posto diverso, per non farsi rintracciare dai Gialli. Nessuno conosce ancora di preciso le loro potenzialità, quindi è meglio essere cauti e non esporsi troppo.
Non so a chi dovrò inviare queste mie mail. Non conosco nessuno al di fuori dei blogger che stanno cercando di sopravvivere come me. E poi ormai tutto il mondo è in questa mia stessa situazione, quindi conosce la realtà. Qualche tempo fa, ormai sono passati anche degli anni forse, un mio amico mi installò sul PC un programma che cercava indirizzi, mi sembra che l’abbia chiamato ‘randomizzatore’ , Mi affiderò a quello e sarà lui a scegliere il destinatario. Speriamo che chi legge ne faccia buon uso.
Sta scurando e c'è una strana neve rosa. Speriamo non sia infetta anche quella.
Per la storia, sono le 22,18 e sono ancora vivo.