Survival Blog. Cronache da un altro mondo: 14 dicembre 2015
(Avviso ai naviganti: prima di iniziare a leggere questa pagina di diario, è bene andare a guardare qui, dove è spiegato ciò di cui si tratta)
14 dicembre 2015
Linee. Spezzata, intera, spezzata, spezzata. Gli I Ching. Ancora linee: intera, spezzata. Esagramma 29. Linea mobile: 6. Diventa esagramma 59.
Alla fine dovevo decidere, se andare o restare. E mi sono affidato agli I Ching.
L'ho sempre fatto, ma non si trattava mai di vita o di morte; come ora. Ho chiesto al destino e il destino mi ha risposto.
Due volte il segno dell'acqua, nel linguaggio degli I Ching è l'esagramma 29, ma è anche doppio pericolo, crisi, caos primordiale, trappola. Come quella in cui mi trovo da quando è iniziato tutto.
C'è un cambiamento? Sì, linea mobile 6: le cose non si possono fare da soli.
C'è una speranza? Sì, dice la stessa linea: la situazione non è per niente bella ma si sopravvive. Non si dice che c'è vita o la salvezza definitiva, ma la sopravvivenza, e questo mi basta. Allora devo uscire da qui, dal mio bunker.
E poi? L'esagramma derivato 59: il vento sopra l'acqua. La dissoluzione, ma anche la sicurezza; i viaggi propizi, ma anche le contrarietà
Devo uscire ed iniziare un viaggio che come ogni viaggio lungo, forse infinito, porterà difficoltà. Il vento soffia sull'acqua e crea le onde, scuote il mare caotico e inquietante che sta in me, e in te e in ognuno, e fa straripare ogni emozione, spazza via ogni certezza. Un maelstrom interiore che salta via dalle pagine di Poe e piomba nella mia anima, un gorgo nero e minaccioso che rimesta il fondo buio e limaccioso del mio spirito. Quest'apocalisse mi sta costringendo a fare i conti con i miei anni, con le mie colpe, le paure innate e quelle fiorite con lo scorrere dell'esistenza. Sta tutto venendo su; e mi vuol portare giù. Così il viaggio diventa un modo per scappare dai Gialli e dal vecchio che c'è dentro di me.
È un'inondazione, che dapprima incute timore e terrore, ma che alla fine, dopo averla trascinata e sballottata, lascia la mia barca spirituale su un terreno elevato, lontano dal marciume della terra piatta, laggiù
L'importante, ripetono gli I Ching, è restare concentrati sulle intenzioni iniziali, qualunque cosa accada; l'importante è mantenere l'equilibrio anche se ci saranno momenti di instabilità, di paura, la voglia forte di tornare a rintanarmi in casa.
E bisogna anche fare in fretta; la prima linea ammonisce: prima che la situazione ti sfugga di mano, l'aiuto di un amico sarà decisivo.
Per ora non ho amici che qui ed ora mi possano prendere per mano e condurre su una strada sicura. I blogger che ancora rispondono sono pieni di consigli per tutti. Ma questa è una guerra dove ogni nemico è diverso, ogni campo di battaglia è nuovo; e soprattutto il nemico sta puntando non Alex o Nick, non Ariano o Luca, ma proprio me. Un amico, se ci sarà, dovrò trovarlo lì fuori, dove la prima mossa sarà: imparare a sopravvivere. Ho un'unica certezza, per il momento: porterò con me gli I Ching. Ancora una volta mi hanno risposto, per ora sono l'unico amico fedele che ho.