Premessa: il prog non mi piace. Troppi tecnicismi e suoni edulcorati per chi, come il sottoscritto, si nutre di non-musica estrema e terribbbbbile.

Tuttavia, mi ha colpito questo strano dischetto licenziato anni fa dalla Black Widow, etichetta genovese esperta in tutto ciò che è sound anni '70.

I Malombra, diciamolo subito, non suonano un prog canonico ma una sua forma darkeggiante ed esoterica.

Ascoltando "Our Lady Of The Bones" , si ha l'impressione di vagare per foreste perdute, di passare in mezzo a cascate scroscianti e di immergersi in una ritualità pagana che conosce pochi rivali nella musica. Insomma...altro che Black Metal!

Un po' di prog italico, un po' di Black Sabbath e un po' di darkwave, riescono a costruire impalcature sonore davvero suggestive. Oddio, mi sta pure scendendo una lacrimuccia!

Brani molto lunghi, come volevasi dimostrare, estremamente articolati e una voce che strega e colpisce (quella di Mercy, tutt'oggi attivo con gli IANVA).

Brani migliori? Per il sottoscritto "A Song For Silvya Plath", la title track e "Oniria".

Consigliato a tutti quelli che non sono come me.

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