Partiamo dalla copertina..
Un Godano dagli occhi chiusi (o coperti) da un'unta chioma, una mano al microfono, l'altra efebicamente rilassata... Michelangiolesca...
"La creazione di Adamo"
Non imbraccia nessuna chitarra (se ne intravede giusto la cinghia) perchè, alla fine, potrebbe non essere indispensabile.. Ma quel microfono... Quel veicolatore di immagini, parole che da qualche tempo è il vero protagonista del gruppo in de-questionem, non è lì per caso. Microfono che nn trasmette voce ma parole (notate la differenza..). E' la svolta.
Se ne sentiva un flebile sentore in "Senza peso", un deciso profumo in "Bianco sporco" e ora la virata poetico-letteraria è giunta al punto di non ritorno. E alla fine, a dirla tutta, è meglio così.
Mancheranno le sferragliata catartiche, le distorsioni soniche, ma come resistere all'ammaliante "Lieve" (preceduta dalla presentazione strumento per strumento "old style"), alla sopresa di "Ti giro intorno" o al sentire (finalmente !!) "La canzone che scrivo per te" senza il gracchiare Skinesco che ne spezzava il pathos..
Ma adesso questa recensione non mi sta piacendo più.. Torniamo alla copertina.. S'intravede una vena nervosa nel braccio ormai non più rilassato di cui prima.. E' chiaro, corrisponde all'unico momento davvero teso, nervoso, noise ("L'inganno") che con i suoi 11 minuti conferma l'influenza Mooriana di Godano. Spettacolare in questo senso il basso di Maroccolo che nel frastuono cacafonico più totale trova sempre note nuove, come se stesse suonando da solo..
Niente ragazzi, non riesco a trovare il feel giusto per scrivere questa rece... Peccato però perchè ero partito bene...
Elenco tracce e testi
01 Lieve (07:19)
Forse, davvero, ci piace, si ci piace di piu'
oltrepassare in volo, in volo piu' in la'
Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.
Forse, sicuro, e' il bene piu' radioso che c'e'
Lieve svenire per sempre persi dentro di noi
Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.
Forse, davvero, ci piace, si ci piace di piu'
10 Come stavamo ieri (03:45)
Quanto fa male lavorare
al male che compare a causa dei
miei vuoti d'anima
Sento l'inutilita' obbligata
delle scuse solite:
il mio costume, la tua rabbia su di me
Come stavamo ieri...
sara' cosi' domani?
Dimmi di si
Quanto fa male ritornare
al gelo dei sorrisi uccisi
dalle nostre lacrime
Quanto fa male devastare
gli argini del nostro scorrere:
la terra e' fradicia anche al sole oramai
Come stavamo ieri...
sara' cosi' domani?
Dimmi di si
12 Nuotando nell'aria (07:45)
Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo momento
è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.
Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente:
il cuore domanda cos'è che manca
perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.
Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta
nuotare nell'aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro
E' certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.
Mi piacerebbe sai...
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Di Hardrock92
Nulla si distrugge, tutto si trasforma... Questo è il principio che viene fuori una volta ascoltato questo disco.
Godano con quella voce lenta e scandita crea un grande pathos con il pubblico.