Non sono poche le volte in cui mi vengono in mente pensieri strani... Cose del tipo "Come facciamo ad essere così simili tra di noi?"... "Ma quella ragazza cosa ci trova di così entusiasmante nel mio organismo? Sono semplicemente un ragazzo normale e per giunta con un aspetto un po' trasandato e un' ideologia politico - sociale diversa dalla maggior parte dei miei coetanei..." Bah! Misteri della vita. Il dilemma che però non avrà mai risposta è questo: "L'uomo come ha fatto ad evolversi così tanto?" Cioè... una volta c'erano i cavalli e le carrozze, adesso troviamo le macchine! Nei decenni del 1700 in Europa c'erano guerre contro il regime assoluto e l'impossibilità di progresso sociale, insomma per ottenere qualcosa c'era solo la guerra... Ora il sistema politico è abbastanza preciso e troviamo ogni diavoleria elettronica in grado di risolverti i problemi (forse, anzi, di sicuro, non tutti)...

Se però riflettiamo un po' su, ci accorgiamo che in fondo in fondo nulla è cambiato completamente, certo... La civiltà si è modernizzata, ma il succo è più o meno lo stesso... Si vuole avere sempre di più e non ci si accontenta mai...

Pensando a tutto questo mi viene in mente il paragone con una band della mia provincia... Gli adoratissimi Marlene Kuntz, loro si sono evoluti, da un rock alternativo durissimo con liriche scottanti hanno iniziato la ricerca della perfezione, un suono pulito e testi che scontrano un tocco di poesia. Però le origini sono il punto dove è nato tutto... E non si possono cancellare, si possono talvolta DIMENTICARE, ma non CANCELLARE.

Negli album dei Marlene notiamo sempre più un tentativo di lasciare l'inizio, il quale però è sempre lì, in agguato... In "Bianco Sporco" infatti troviamo "Nel Peggio" e in "Uno" c'è "111"... Esempi di come tutto si trasforma... Ma nulla si distrugge... Anche i concerti cambiarono... Non più amplificatori sparati al massimo... Non più pogo sfrenato sotto il palco. Bensì voce di Cristiano dolce e bassa, amplificazione dimezzata per chitarre arpeggiate e non più rumorose.

Il progetto in questione prese il nome di S - Low tour ed è documentato in questo magnifico cd live. Certo... Sentire partire una "Lieve" senza rumori di chitarra distorta può spiazzare l'ascoltatore, ma l'emozione è immensa, Godano con quella voce lenta e scandita crea un grande pathos con il pubblico. Meno riuscita è "Danza", in cui si perde un po' di atmosfera originale. Due momenti per scuotersi sono "Ti Giro Intorno" e "Fuoco su di te", dove il gruppo dimostra di saper ancora suonare potente e il frontman con la sua voce da prova che un po' di incazzatura in corpo gli è rimasta... Che gradevole sensazione sentire finalmente "La canzone che scrivo per te" tutta in italiano con una voce emozionante e sofferta al punto giusto! I momenti da poter piazzare tranquillamente nel cantautorato nostrano sono "Serrande Alzate" e "Infinità", eccezionali e con il pubblico partecipe. "Amen" è superba. Perfetta in ogni dettaglio. Ne "L'Inganno" c'è anche l'improvvisazione, un pezzo che da lento e cadenziato diventa puro noise rock grazie alle chitarre distortissime.

Torniamo su lidi calmi con la splendida "Come Stavamo Ieri", un antipasto ai due capolavori del lavoro... "Schiele Lei, Me" colpisce le cellule nervose in modo dolcissimo, tra toni di voce alti e bassi... "Nuotando nell'Aria" è sofferta, davvero da capogiro, l'ascoltatore non si toglierà più dallo stereo...

Nulla si distrugge, Tutto si trasforma... Questo è il principio che viene fuori una volta ascoltato questo disco...

Elenco tracce e testi

01   Lieve (07:19)

Forse, davvero, ci piace, si ci piace di piu'
oltrepassare in volo, in volo piu' in la'
Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.
Forse, sicuro, e' il bene piu' radioso che c'e'
Lieve svenire per sempre persi dentro di noi
Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.
Forse, davvero, ci piace, si ci piace di piu'

02   Danza (05:01)

03   Ti giro intorno (04:50)

04   Fuoco su di te (03:50)

05   La canzone che scrivo per te (04:44)

06   Serrande alzate (04:34)

07   Infinità (05:09)

08   Amen (07:32)

09   L'inganno (11:35)

10   Come stavamo ieri (03:45)

Quanto fa male lavorare
al male che compare a causa dei
miei vuoti d'anima
Sento l'inutilita' obbligata
delle scuse solite:
il mio costume, la tua rabbia su di me

Come stavamo ieri...
sara' cosi' domani?
Dimmi di si

Quanto fa male ritornare
al gelo dei sorrisi uccisi
dalle nostre lacrime
Quanto fa male devastare
gli argini del nostro scorrere:
la terra e' fradicia anche al sole oramai

Come stavamo ieri...
sara' cosi' domani?
Dimmi di si

11   Schiele, lei, me (04:28)

12   Nuotando nell'aria (07:45)

Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo momento
è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.
Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente:
il cuore domanda cos'è che manca
perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.

Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta
nuotare nell'aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro

E' certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.
Mi piacerebbe sai...

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Altre recensioni

Di  santi_bailor

 "Quel microfono... Quel veicolatore di immagini, parole che da qualche tempo è il vero protagonista del gruppo in de-questionem."

 "Spettacolare in questo senso il basso di Maroccolo che nel frastuono cacafonico più totale trova sempre note nuove, come se stesse suonando da solo."