Ad un anno di distanza da quell'esperienza fantastica live alla Galleria d'arte B5, in cui i Marta fecero un duo acustico per pochi intimi senza l'uso di amplificazione ed effetti (e che ho recensito..), questa volta li vado ad ascoltare in versione più rock.
Nonostante il tempo sconsigliava ai più di mettersi in viaggio, sono partito come al solito da Latina per andare a Roma ad assistere all'ennesimo live. L'affluenza è davvero buona, non c'è la calca ma di gente ce n'è abbastanza da riempire in lungo e in largo il locale, anche perché dopo i Marta ci sarà discoteca rock in attesa del I Maggio.
Marta sui Tubi. Dopo una discreta attesa e il caldo che inizia ad avvolgere la sala, salgono sul palco accompagnati da un caloroso applauso..." Guardami spingimi come chi mi guarda, spingimi guardami spingi come chi mi guarda.."...il concerto ha inizio con uno dei loro singoli, "Perché non pesi niente". L'impatto è buono, anche se l'acustica non è delle migliori, la batteria e la voce di Carmelo, il chitarrista, è ok...mentre la chitarra è un po mediosa, i synth troppo alti e la voce di Giovanni esce troppo chiusa, a volte non si capiscono le parole. Rassegnato per l'acustica, come capita spesso tranne a Stazione Birra, mi lascio trascinare dalle canzoni e noto che molta gente presente conosce non solo il gruppo ma anche i testi, risultato di una buona fama che i ragazzi si stanno a ragione ritagliando, grazie alle loro qualità e ai numerosi concerti tenuti nell'ultimo anno (oltre 100!).
Il set proposto è un the best del primo e secondo album, "Muscoli e dei" e "C'è gente che devedormire ", interrotto da una pausa dopo una dozzina di pezzi. Si passa dalle elettriche "L'equilibrista", "Stichichezza cronica", "L'amaro amore", dove Carmelo mette il distorsore alla chitarra acustica e massacra le corde, "Ti mento" con un finale noise, "6 Dicembre"... a le più acustiche e meglio riuscite "Cenere" con un acuto stupendo e perfetto tenuto in sospeso da Giovanni all'inizio del ritornello, l'acclamata "Vecchi difetti" cantata da tutto il pubblico, il secondo singolo dell'album "L'abbandono","Sono un infinitesimo di me di te, solo una parte infinitesima", altro pezzo apprezzato dai presenti, con la parte finale dilungata per dare ancora più enfasi alla frase il duetto alla voce tra Giovanni e Carmelo in "31 Lune".
Nella scaletta ci sono due belle novità: un loro brano suonato per la prima volta ma penso ancora senza titolo visto che non è stato annunciato, con un finale strumentale in crescendo molto interessante e a sorpresa la cover dei Pixies "Where is my mind" riconosciuta da tutti anche perché presente nel filmone "Fight Club". Per Giovanni c'è anche tempo di scherzare con il pubblico, rispondendo prima ad uno che gli grida "ruffiani!", poi prendendo in giro il tormentone di Cristicchi "Ti regalerò una rosa" e prendendosela con il caldo che avvolge la sua testa pelata. La frase più bella però spetta ad un entusiasta Carmelo: "Ragazzi da quassù è bellissimo, siete tanti ed è troppo bello suonare davanti a tanta gente....auguro a tutti voi di provare la stessa emozione almeno una volta nella vita!" e qui scatta l'applauso...poi invita la gente a salire sul palco ma siccome non stavamo vedendo i Nirvana nessuno prende sul serio l'invito.
Dopo quasi due ore di concerto i nostri ci salutano e il mio cervello inizia ad elaborare le sue considerazioni: come sempre hanno dimostrato di essere molto bravi tecnicamente, non hanno sbagliato niente, i pezzi sono quasi tutti coinvolgenti e sanno stare sul palco, ci sono alcuni "però": essendo nati come duo acustico ed avendo quindi le stesse canzoni un approccio acustico, a volte la batteria, anche se Ivan Paolini suona bene, gli effetti di Giovanni e la voglia di rendere più caciaroni i brani fanno perdere un po di magia, soprattutto mettono in secondo piano i giochi di voce stupendi che fanno Giovanni e Carmelo durante il concerto, e la voce stessa di Giovanni, tecnica e pulita.
Strano a dirsi, loro non hanno proprio bisogno di nascondersi dietro ad effetti o strategie rock. Scarni, chitarra e due voci, sono molto meglio. Spero prima o poi di avere un'altra occasione per ascoltarli in duo, magari in un piccolo club.
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