Robert De Niro, di certo, non è un appassionato di boxe. Martin Scorsese, invece, la boxe la odia proprio.

Tuttavia, Bob si è talmente appassionato alla biografia di Jake La Motta (Raging Bull – 1970) che, a più riprese, propone a Martin il progetto di farne un film con lui protagonista, ovviamente, ma Martin rifiuta sempre.

Il nostro non demorde, chi la dura la vince, dice l’adagio. De Niro si rifà sotto a più “riprese” e l’occasione propizia si manifesta dopo il fiasco di New York New York, è un flop sia al botteghino che presso la critica. Martin non la prende niente bene. Cade in depressione, si chiude in casa, ed inizia una dieta di pasticche varie e cocaina fino a deperire, arriva a pesare 49kg. De Niro lo prende di peso e lo porta in vacanza su un’isola. In realtà è una vacanza-lavoro perché iniziano a lavorare seriamente al progetto.

Fin troppo seriamente. Ché il più grande film sulla boxe di tutti i tempi (così dicono e così dico pure io) non ti viene per una botta di culo.

Si prendano ad esempio gli incontri di boxe presenti nel film. Otto incontri di boxe che sono otto lezioni di regia. Ciascuno girato con uno stile diverso, con la MDP non solo nel ring ma addirittura in mezzo ai due pugili. Sangue e sudore. Il cuore che scoppia. Un film fradicio.

Il film dura 120 minuti. Gli incontri di boxe nel film hanno una durata di 20 minuti. Per girare il film ci sono volute 16 settimane di riprese. Di queste 16, 10 settimane solo per gli incontri di boxe. Ciascuna inquadratura pensata e disegnata sullo story-board. Thelma Schoonmaker, dovrà “solo” limitarsi a montare le sequenze ed a vincere l’Oscar per il miglior montaggio… ma io non ho fatto niente! Disse lei con falsa modestia. (vi siete fatti un’idea di che razza di lavoro c’è dietro solo per girare quei 20 minuti?). Con una pausa di alcuni mesi, durante la quale Scorsese sposa Isabella Rossellini e De Niro ingrassa 30kg mangiando l’impossibile, tra la Costa Azzurra e l’Italia, per interpretare il La Motta che appende i guantoni e s’improvvisa (mediocre) cabarettista. si mormora che Bob avesse il dente avvelenato per il mancato oscar come migliore attore protagonista ne Il Cacciatore. Stavolta lo vincerà a man bassa, sarà un KO alla prima ripresa, fidatevi.

Vogliamo parlare dei titoli di testa entrati nella storia del cinema? Jake è sul ring, indossa il suo accappatoio leopardato e boxa a vuoto tra fumo e nebbia al rallentatore. Intorno al ring, giornalisti, fotografi, la gente. Musica di Pietro Mascagni, La Cavalleria Rusticana, una delle arie più belle di sempre, ché la melodia quando la scrive un italiano, può essere sublime.

Il film racconta 30 anni di vita di Jake La Motta, il raging bull, il toro scatenato, il pugile che non andrà mai al tappeto. 30 anni di vita tra i suoi 20 e 50 anni. La motta morirà a 97 anni, si sposerà sei volte e dirà di sé: “Non sono mai caduto, né sul ring, né con alcool sigarette e donne”. Un demonio. Un picchiatore, un rozzo volgare manesco maschilista geloso e pure mezzo stupido, un essere piuttosto spregevole in verità. Perché è così? Non è dato sapere.

Toro Scatenato, in fondo non è un film sulla boxe. Non vediamo allenamenti, tecniche di pugilato, discorsi tecnici e così via. Vediamo l’uomo, un mezzo animale, vediamo l’America a cavallo tra i 40 ed i 70 o meglio, i quadretti di vita familiare del nostro e della comunità italo-americana in generale. Comunità alla quale appartengono Bob e Martin, sono anche le loro storie, il loro vissuto. Sequenze memorabili e di una violenza inaudita, peggio che sul ring …il fratello interpretato da Joe Pesci che come al solito da di matto e quasi ammazza di botte un mafiosetto che faceva lo sgargiulo con la moglie di Jake. Oppure la tensione che si taglia col coltello nelle sequenze in cui Jake “interroga” la moglie su possibili tradimenti o solo perché ha detto quel pugile è carino…

Perché in bianco e nero Martin?

Per due motivi: perché io gli incontri di boxe li ho sempre visti in bianco e nero e poi perché se lo avessi fatto a colori, la qualità del colore non avrebbe retto l’urto del tempo e delle nuove tecnologie a venire (pensate quanto ci vedeva lungo Scorsese).

Il film l’ho visto ieri al cinema in VO. Evento speciale solo 8 – 9 e 10 maggio.

Andateci.

Eh ma l’ho visto un sacco di volte…

Andateci.

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