Detroit, 28 giugno 1990. Circa 50.000 persone lo aspettano al Tiger stadium. Accolto da Rosa Parks, icona dei diritti civili, sale sul palco, si guarda intorno, si avvicina al microfono e dice:

Mother, mother Madre, madre

There's too many of you crying Ci sono troppe di voi che piangono

Brother, brother, Fratello, fratello,

There's far too many of you dying Ci sono troppi di voi che stanno morendo

Un brivido corre lungo la schiena degli astanti, tutti conoscono quei versi scritti 19 anni prima dal principe del soul, Marvin Gaye, nel suo disco più famoso, già splendidamente recensito su Debaser.

Poi continua e pronuncia parole ancora attualissime: “Essere liberi non significa solo sbarazzarsi delle proprie catene, ma vivere in un modo che rispetta e valorizza la libertà degli altri.. (Nelson Mandela)

Grandi uomini compiono grandi passi…

Anche i grandi uomini però covano sentimenti negativi. La storia la sapete tutti, per cui la riassumo brevemente. Lei, Anna Gordy, 39 anni sorella di Berry, fondatore e padrone assoluto della Motown. Lui Marvin Gaye, 22 anni, cantante alle prime armi. Si sposano. Nasce un figlio. Tradimenti ripetuti. Lui si innamora di un’altra. Divorzio. Pagamento alimenti: i proventi del prossimo disco inciso da Marvin o 600.000 dollari. Marvin sceglie i proventi.

Marvin, da perfetto uomosposatofigliodi…innamoratodiun’altra(zoccola) decide di farla pagare sia alla moglie che al cognato, la sua idea iniziale è un doppio album costosissimo per la Motown che dovrà risultare un enorme flop commerciale, in cui rivela a tutti i lati più bui del suo matrimonio. Insomma una presa per i fondelli doppia, d’altronde si sa, in guerra ed in amore tutto è lecito. Proprio tutto è lecito, ne so qualcosa anch'io... Non so quanti di voi siamo divorziati, io si. A 22 anni mi sono sposata e trasferita in una grande città del nord, ero innamorata pazza, sono nati due figli che sono la mia vita. Poi è finita con lui che mi urlava contro: chiunque si innamori di un altro ed è sposata è solamente una grandissima zoccola. E’ un marchio che mi è stato impresso a fuoco, non riuscivo a liberarmene. La solitudine, il girovagare per mesi senza meta, con in testa le cuffiette ed un solo pensiero… Ma non divaghiamo, molto probabilmente anche Marvin si sentiva così mentre ha iniziato a comporre Here, my dear.

Poi in corso d’opera qualcosa cambia.

Il titolo resta quello, “Here, my dear” (c’è bisogno di tradurre?), le parole iniziali anche “Immagino che dovrei dire che questo album è dedicato a te. Anche se forse potresti non esserne felice…”, le musiche no, cambiano, eccome se cambiano.

Marvin artisticamente dopo l’enorme successo di What’s going on e Let's Get It On non era più riuscito a ripetersi, era innamorato e scriveva languidi e zuccherosi brani d’amore per la sua amata(zoccola). In Here my dear decide di abbandonare il genere “sexy disco” e di esplorare nuove melodie, aggiungere orchestrazioni…

Qui il genio prende il sopravvento, Marvin si accorge di essere incapace di scrivere brani mediocri, inizia ad analizzare anche i momenti più belli del suo matrimonio, si appassiona all’opera e scrive con tutta l’anima ed il cuore.

Nasce l’idea di un concept album in cui descrivere con la musica i sentimenti umani, gli stessi sentimenti che ha provato negli anni del matrimonio. Ecco allora l’innamoramento a prima vista lento e dolcissimo di I met a little girl, con la voce calda e melliflua fino al punto in cui canta:

“Pensavamo che il nostro amore avrebbe resistito alla prova del tempo e, mentre canto questa canzone, proprio ora, mi chiedo, oggi, se sei una mia amica”

Qui riesce ad inserire un tono talmente malinconico da cui si capisce il cambiamento dei sentimenti, l’innamoramento è finito, tutto in un unico brano…

Segue il capolavoro di When Did You Stop Loving Me, When Did I Stop Loving You una sexy soul ballad affascinante e perfetta, con cori, fiati e 6 minuti di amarezza e rimpianti in musica, in poche parole il dolore.

Come non citare anche Anger (rabbia), A Funky Space Reincarnation, che ti fa battere il piedino a ritmo di funky, brano evidentemente memorizzato da un certo Prince che anni dopo imparerà molto bene la lezione qui esposta. Si continua con speranza, paura, amore, fallimenti, autocommiserazione in Is That Enough oltre 7 minuti di battibecchi coniugali con languido assolo di sax e finale jazzato.

Here my dear è tutto pervaso da una gamma spettacolare di emozioni: esaltazione, rabbia, rimpianto, espiazione, vergogna, giocosità, speranza, condito con jazz, soul, funky e disco. Ancora oggi è attualissimo, un lavoro che ha profondamente influenzato il genere funky-soul, imprimendogli nuova linfa, aprendo nuove strade, trovando così nuovi adepti con musica da ballare, assorbire ed ascoltare attentamente. Il mix parole/musica fa sì che non sia un lavoro facile, infatti al momento dell’uscita fu l’album meno venduto di Marvin negli anni ’70.

Gaye dichiarò di aver fatto il disco "per profonda passione, cantavo e cantavo fino a quando non mi ero prosciugato di tutto ciò che avevo vissuto". Questa vicenda costò cara a Marvin, col karma non si scherza. Dichiarò fallimento, visse in un furgone, tento più volte il suicidio, si separò dalla seconda moglie e fu ucciso dal padre a revolverate…

Buffo, registrare un disco cercando un flop commerciale, poi impegnarsi per renderlo un capolavoro (riuscendoci), ma non essere capito dal pubblico. Solo successivamente con sontuose ristampe arrivò al numero 1 nelle vendite, ovviamente dopo la sua tragica morte…

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