La musica italiana è una perenne e ricca fucina di nuove proposte, gruppi sconosciuti che danno alla luce album bellissimi e spesso completamente ignorati da tutti, sempre alla ricerca della next big thing UK o USA, perdendo di vista invece quanto di buono i gruppi Italiani hanno da offrire.

Tra questa schiera di ottime nuove proposte si posizionano in prima fila questi Mary In June, gruppo romano emergente, qui all’esordio sulla lunga distanza.

“Ferirsi” è un esordio di spessore, pochi brani di ottima fattura, un post rock/folk che cresce piano piano fino a mostrare un anima rock potente ed incisiva.

Come nella quasi strumentale “Nel buio” con il suo incedere in crescendo fino ad esplodere nel finale urlato e catartico. Ma il gruppo da il meglio quando si scatena in brani (post) rock accompagnati da un cantato viscerale (sentite “All’interno” ad esempio).

Ogni pezzo è una piccola perla di melodia folk, potenza rock, passaggi post, tutto sapientemente mixato in modo da risultate originale pur usando ingredienti noti.

Menzione a parte vanno ai bei testi evocativi, ispirati e mai banali o buttati li. Rafforzati da un cantato che, pur essendo in debito verso questo o quell’altro cantante, riesce comunque a dare vigore e grinta ad ogni pezzo e ritagliarsi un ruolo di rilievo.

Ma non di sola grinta è fatto l’album e brani come “olio, benzina e cherosene” o “color petrolio” sono delle piccole perle folk delicate e potenti al tempo stesso, forse le prove più originali e convincenti di un album comunque di ottima fattura e livello.

Ascoltateli e provate a non lasciarvi stregare dai Mary in June. Per me indubbiamente il disco d’esordio italiano dell’anno e comunque tra i migliori dischi italiani di questo 2011.

Quasi scordavo, l’album è scaricabile gratuitamente sul loro bandcamp.

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