Molte cose succedono secondo quella che chiamiamo "casualità", un concetto che a quanto pare non è previsto in campo scientifico, o almeno non era previsto, prima che la fisica quantistica modificasse radicalmente questa branca che potremmo definire centrale nel macro-mondo delle scienze (ma forse in fondo lo sono tutte, tutte queste sono in qualche maniera connesse tra di loro) e le cui regole, come cerca appunto scientificamente di dimostrare il protagonista di questo film, disciplinano ogni avvenimento e manifestazione del reale quanto i comportamenti e i sentimenti degli esseri umani. La casualità nella specie sta nel fatto che ho visto questo film in concomitanza con la fine della lettura della trilogia con cui ha debuttato in campo letterario la giovane scrittrice di fantascienza C. A. Higgins e che proprio laureata in fisica, ha costruito la sua opera prima ispirandosi alle stessi leggi della termodinamica che danno il nome a questo ultimo film del regista spagnolo Mateo Gil e significativamente intitolato "Las leyes de la termodinamica".

Mateo Gil è in regista secondo me veramente bravo e pieno di idee e fa parte di una generazione emergente nel cinema spagnolo che è molto interessante e che si disimpegna senza paura con generi diversi. Il suo film "Projecto Lazaro" secondo me è uno dei film di fantascienza più sensibili degli ultimi anni e - centrato anche esso sulle relazioni tra le persone e la ricerca del significato della vita - ha qualche caratteristica in comune con questa opera ultima, sebbene abbia dei toni più solenni e di carattere drammatico. Invece "Las leyes de la termodinamica" si può benissimo ascrivere al genere piu classico della commedia: è un film più facile, persino divertente e che potrebbe benissimo piacere a ampie fette di pubblico. Penso per esempio al successo di serie televisive come, "Big Bang Theory", che piacciano oppure no, in una maniera intelligente hanno comunque aperto a un nuovo mondo giovanile le porte a un interesse pure minimale verso l'universo della scienza. Sì, parlare di "scienza" vera e propria sarebbe sbagliato e insensato, ma in fondo la comunità filosofica europea ha riconosciuto per esempio il valore delle opere di Luciano De Crescenzo. È un grande filosofo? Non direi. I suoi testi sono filosofici allo stesso modo della scientificità di questo film: sono intrattenimento, non hanno contenuti di tipo divulgativo, ma di intrattenimento. Eppure... possono comunque sensibilizzare relativamente determinati temi e dare qualche conoscenza di carattere generico.

Qui il protagonista delle vicende è un giovane fisico che nella sua vita quotidiana e in tutto quello che gli succede intorno e in particolare nella sua turbolenta e sofferta, insicura relazione amorosa con la bellissima modella e si attacca letteralmente alle leggi della fisica come unica fede incrollabile in cui ricercare quella fiducia in sé stesso come nella vita che gli manca. Va notato da questo punto di vista il parallelo con il già menzionato "Projecto Lazaro" dove pure il protagonista è - implicato in una serie di accadimenti completamente diversi, ma dove pure le relazioni sentimentali hanno giocoforza un ruolo centrale - alla ricerca di un significato da dare alla vita e anch'esso ha quella "pretesa" di voler decidere lui. Come se questa cosa solo potesse dargli una serenità che invece va ricercata nel momento e tempo presente. Così ecco anche il parallelo con l'opera di C. A. Higgins, che è sicuramente più complessa, ma in cui anche è l'amore in qualche maniera il termine di confronto sul piano emozionale cui applicare i principi delle leggi della termodinamica e in particolare della seconda: "È impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo senza l'apporto di lavoro esterno." Secondo la formulazione di Rudolf Julius Emanuel Clausius.

Raccontato in prima persona, ma praticamente allo stesso tempo accompagnato da dei filmati di veri documentaristi e divulgatori scientifici, che spiegano passaggio dopo passaggio le relazioni tra le "leggi" e gli avvenimenti del film, pure senza afferrare appieno ogni concetto (spiegato in verità in maniera molto lineare e accessibile) perché si tiene intanto comunque l'attenzione sul filo narrativo e quindi più per una disattenzione che ci può stare nel guardare quella che dopotutto è e resta una commedia, il film funziona benissimo e si rivela veramente simpatico e ben fatto. Può solo piacere. Il "quantum" è difficile da classificare e varia a seconda delle diverse combinazioni tra le particelle quantiche.

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