Mesi di attesa. Bloggers che dicevano di tutto e scrivevano post interi su appena un trailer di pochi minuti. Decine di artwork del presunto (o presunti) mostro/i che invadono la rete... Ma alla fine, anche se con 2 settimane di ritardo rispetto agli USA, è arrivato anche da noi Cloverfield, un fenomeno che ha colpito molte persone. Confesso che in queste due settimane evitare i tantissimi spoiler è stata dura, dato che spuntavano in ogni dove, ma alla fine ce l'ho fatta a non saperne nulla.

Iniziamo col dire che Abrams è un genio. Il suo tocco lo si vede quasi subito e lo si riconosce in molte sequenze. Chi ama Lost riconoscerà in molte scene i meccanismi che ci sono dietro la serie USA. Ci viene presentato come un documento, ritrovato in una SD Card a Central Park, "dell'Incidente Cloverfield". Quindi parte il film vero e proprio. Se siete abituati ai classici monster movies con il mostro che distrugge tutto e l'eroe che lo contrabbatte quasi ad armi nude... Beh, siete lontani. I 4 protagonisti del film non sono novelli Willis o Stallone, ma esseri comuni, con le proprie paure, le proprie emozioni. Non pensano a distruggere il mostro, sapendo che non ce la faranno mai, ma pensano a salvare le proprie vite. Non commettono gesti eroici (se escludiamo la volonta di salvare l'ex del protagonista), ma, anzi, sono impauriti da tutto quello che succede, come potremmo esserlo ognuno di noi. Nei classici monster movie, il ruolo dei 4 sarebbe quello dei civili che scappano, che pensano a salvarsi.

I primi 20 minuti servono quasi a rilassarsi, se qualcuno non conosce Abrams potrebbe scambiare il film per una di quelle classiche commedie romantiche americane. Ma è la quiete prima della tempesta, prima che un terremoto (o presunto tale) faccia nascere la paura dentro noi. A tratti nel film sembra di essere in una megapuntata di Lost, con i tanti interrogativi che non vengono chiariti, il finale ci svela ben poco. Anzi, sembra aprire nuove domande, che non avranno risposta fino ad un eventuale seguito (o prequel). 

Il film è macchiato di molto realismo, la telecamera balla, spesso non va a fuoco, cade nel buio per diversi secondi. Molti, per via di questa particolarità l'hanno paragonato a "The Blair Witch Project", ma, se nel caso dell'horror era solo una campagna pubblicitaria per un film non molto bello, nel caso di Cloverfield il film regge bene la massiccia campagna pubblicitaria. Durante la proezione sembrerà a volte che siamo noi a reggere quella telecamera, siamo al centro dell'azione, anche noi con le nostre paure. Se possiamo trovar un difetto a questo film potremmo dire che forse lascia fin troppi punti interrogativi aperti, che, se da un lato porterà la stragrande maggioranza ad aspettare un nuovo capitolo, dall'altro potrebbe portare frustazione a chi ha speso 7 € per sapere molte cose e invece si ritrova a sapere meno di prima (perchè, detto chiaramente, oltre al mostro ci vengono rilevate ben poche cose).

Se siete amanti di Lost, se volete rimanere per mesi con tanti dubbi in testa per capire cosa è successo, se volete vedere un film "atipico", Cloverfield fa per voi. Se invece vi aspettate un monster movie classico, non spendete i vostri soldi... 

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Altre recensioni

Di  Ilpazzo

 Prendere un filmato dell’11 settembre e inserire Godzilla al posto dei dirottatori! Scelta di cattivo gusto? Per molti sì, ma funziona alla grande!

 Non si tratta di un capolavoro, e nemmeno di un grande film, io la definirei più un’esperienza!


Di  Owen56

 "La telecamera, che in principio poteva essere qualcosa di quasi geniale, si rivela un flop completo."

 "Una gran furbata commerciale, fatta per sensibilizzare un branco di pecoroni giunti al cinema quasi per caso sul tema dell'ambiente."