La Black Candy è una delle maggiori colonne portanti nel panorama italiano dell'indie rock (tra le sue produzioni: Milaus, Fine BeforeYou Came, Kech). Una delle ultime novità partorite da questo magico grembo è quella dei May I Refuse, un perfetto esempio di musica scaturita dall'animo, dove ogni nota segue la scia delle emozioni e si dilegua nella dimensione del sogno.
Il punto fermo di questo lavoro è un'atmosfera soffusa, sospirata ma dal forte impatto emotivo grazie a degli arrangiamenti che non hanno nulla da dimostrare, completamente convenzionali, ma con un set di strumenti che si suddividono le parti come i fili di un ricamo. E' la musica che prende il sopravvento grazie a delle melodie intense che sfiorano la pelle fino a sfociare in un brivido lungo la schiena. E' un viaggio lungo distese sconfinate che picchiano un orizzonte lentamente abbracciato dal sole mentre tramonta.
Cercare di etichettare con uno stile questa band è un lavoro del tutto funzionale, utile per un qualunque archivio X, in modo da poterli catalogare accanto ai nomi dei grandi giganti del pop-rock alternative targato UK. Ma và dato atto ai quattro giovani fiorentini che, aldilà del genere, la loro musica è dettata dal cuore e dalla ricercatezza delle loro chiavi espressive.
Un progetto dagli ottimi propositi che, con la dovuta maturazione, potrà aspirare a raggiungere il prestigio di artisti come Radiohead o Jeff Buckley.
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