A due anni di distanza da "Peace Sells. . But Who's Buying?", I Megadeth tornano sulla scena con un'album più maturo, più elaborato e meno acerbo dei due precedenti: "So Far, So Good. . . So What?". Il titolo è il classico e palese di sempre, tenendo di base il discorso sulla guerra, sui morti ecc. . La copertina invece sembra fatta apposta per un videogame, che seppur mettendo questo paragone, è indubbiamente unica nel suo stile. Parlando dei brani, nel complesso risulta un buon lavoro. C'è chi dice che questo disco sia il migliore mai stato prodotto dai loro, ma a mio parere non è così, e spiegherò perchè: la prima canzone "Into the Lung Of Hell" riesce a far capire più o meno com'è strutturato l'album: brano più elaborato, che seppur avendo qualche spruzzo di quello che ne era un tempo il grezzo, qui Dave e i compagni sembrano aver centrato l'obbiettivo. Ottima partenza strumentale.
"Set The World Afire" è la "migliore" dell'intero lavoro: Il brano ha una partenza devastante, dopo 2 minuti di riff alla Megadeth si arriverà alla polpa di questo gioiello, e descriverne non è poi così tanto complicato: Dave vanta di una voce meno scandalosa ma dannatamente alla James Hetfield, anche l'intera esecuzione sembra catapultarci ai tempi di "Kill'em All". Queste influenze sono fin troppo evidenti, e se il brano protebbe alzare bruscamente la media, non si potrebbe dire invece che Dave sia stato (anche qui) originale e colto di idee. La terza è la cover "Anarchy in The Uk": a me sembra assurdo mettere una cover in un'album di inediti, dovrebbe minimo dimezzare il costo dell'intero lavoro, il peggio è che questo lavoro è fatto di soli 8 brani, il che porta un danno ben più pesante. Buona la cover, ma ripeto: povertà di idee. Dalla quarta traccia fino alla fine, troveremo tutto quello che ho detto all'inizio: un'evoluzione e una maturità musicale che porta Mustaine con due nuovi componenti come Jeff Young(chitarra) e Chuck Behler (batteria), un suo genere. Queste evoluzioni le possiamo notare in un brano come "Mary Jane": riff e assoli più ragionati, una composizione buona e giocata a mille modi. Dave dimostra finalmente di saper anche sfruttare le sue capacità di musicista, a tratti geniale. "502" è un brano con dei riff intricati e molto veloci che finisce con degli assoli spacca-casse, seguito da un lungo rullo di batteria. Alla numero sei troviamo "In my Darkest Hour": dedicata a Cliff Burton, è un'altra song che ricorda molto i suoni, i riff e gli assoli desolati di "Ride th Lightning". Segue "Liar": il caro leader del gruppo è un'ammiratore punk, lo si capisce in questa canzone, le cui ritmiche si nascondo dietro a degli amplificatori Thrash. Perla di questa canzone è l'assolo. Infine troviamo "Hook in Mouth", una specie di inno alla libertà, inno dal contenuto martellante, eseguito da riff più lenti e dalla voce accattivante ma non di certo eccezzionale.
"So Far, So Good. . So What?" è quello che io considero un buon album Thrash metal, ne più nè meno. Migliore dal precedente, ma con ancora dei punti a sfavore da migliorare. A parte quell'inutile cover e le patetiche influenze, il resto è l'inizio di quello che si espone in tutta maestria col seguente (capo)lavoro.
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