Ore 9:32
Catturato, davanti al televisore, dalle linee di basso e dal testo di
Zeta Reticoli esco di casa, quasi in pigiama e mi presento al primo
negozio di dischi.
1)Commessa carina: “I Mega chè?? Boh, un attimo che
controllo…mmmh No! Mi spiace”
Ok, è routine.
Mi dirigo verso il centro.
2)Solito negoziante baffuto: “I Megalomani! Ha ha, lo sapevo, solo tu
te li potevi venire a prendere. Ce n’è una copia
sola. Eccola. Buon Natale.”
Prezzo consigliato 13 Euros: Primo punto a favore del
disco. Meganoidi 1 Altra roba natalizia 0.
Come recita l’ultima pagina del book, l’album è stato ideato e
realizzato dai Meganoidi per la loro nascente etichetta Green Fog
Records, registrato allo Zerodieci and mixed in Toronto. Venus
distribuzioni.
“Dati laterali riferiti.”
Il primo singolo (che non mi aveva convinto granchè all’inizio)
“For Those Who Lie Awake”, rispecchia in pieno la nuova rabbia e le
nuove trovate sonore del gruppo.
“Outside The Loop” si differenzia dal primo album dei monelli
anti-Daitarn3 per alcuni particolari, a me graditi: più rock grezzo, più inglese,
sound più curato e, magari pronto all’esportazione, dato
che in patria non c’è trippa per gatti (ma solo per Tiziano
Ferro).
Lo ska-core è la base di
partenza, ci sono sempre gli stumenti a fiato (tromba, sax) ma
stavolta questo gruppo ha deciso di unire al proprio comporre melodico,
un rock di ultima generazione, molto essenziale e arrabbiato, non
tralasciando le proprie passioni musicali più datate.
Insomma, di sicuro hanno gradito gli Strokes e compagnia bella negli
ultimi 2 anni.
Anzi, è proprio su questo nuovo ed evoluto modo di suonare,
rispetto all’esordio, di strumenti come batteria e chitarra, che si
basa il nuovo prodotto, pieno anche di punk (Rancid-Nofx per lo
più) rotto da break trombettistici che rendono il sound dei
Meganoidi unico e inconfondibile (strizzando l’occhio ai grandi Madness)
Urla contro film e produzioni
commerciali, ex-fidanzate che tornano a rompere e tra le righe un
attacco alla politica attuale ce lo troviamo sempre.
Riff aggressivi, più distorsioni, tutto si fa meno morbido.
Bello.
Melodia/ stop/ conti fino a quattro velocemente/ rock’n’roll-punk/ ska/
e così via…
L’unica cosa che mi ferma dal mettere il 5/5 è il fatto che la struttura delle canzoni è molto
simile per tutte e dodici le tracce, quindi dopo aver ascoltato
il disco non ti viene voglia di rimetterlo subito da capo, ma è
sicuramente un grande album e avrebbe meritato un po’ più di
successo soprattutto nei tour live.
Avere in abbondanza band così in Italia, non solo per il sound
ma per la mentalità, significherebbe svoltare, finalmente.