Premo play. Chiudo gli occhi.

Sono in un'astronave. Riapro gli occhi e, dall'oblò, riesco a vedere, lontana, luminosa, bellissima la Terra. Inizia la fase di atterraggio. Esco dalla mia vettura spaziale e mi ritrovo davanti ad un immenso Cratere. Attorno a me, solo polvere e l'abissale buio interplanetario. Ai miei piedi, l'ombra proiettata dai pochi, deboli, raggi solari. Che pianeta è questo?

Mesarthim è il suo nome. Sembra inospitale, ma è bellissimo. Molto strano. Molto... come dire... particolare. All'orizzonte si scorogono dei Pinnacoli. Cosa sono? Non lo so, ma mi mozzano il fiato.

Questa breve intro è il modo migliore che ho trovato per descrivere nel minor tempo possibile questo E.P. degli australiani Mesarthim, Spire. Poco più di dieci minuti, due sole canzoni (Crater e Spire) che ci proiettano in un viaggio interplanetario, alla scoperta di nuovi mondi, nuove atmosfere. Atmosfera... proprio questo è l'elemento fondamentale del duo australiano, come si evince dall'immagine che hanno scelto come profilo della loro pagina di Bandcamp: "cosmic atmospheric black metal" sono le parole che si leggono al di sopra di un disegno estremamente semplice e lineare ma al tempo stesso molto intrigante. Ma non lasciatevi ingannare: in questi dieci minuti non c'è spazio per il black metal. Questi dieci minuti vengono dominati da melodie elettroniche e cori accompagnati, solo nella title track da una batteria che segue pattern molto semplici. Niente scream, niente fura metallica (elementi che torneranno nel successivo ".- -... ... . -. -.-. ."): solo pura melodia cosmica. Forse che sia questa la famosa "musica delle sfere"?

La vera ricerca, il vero viaggio in cui veniamo accompagnati dalle magnifiche note di questo brevissimo lavoro non è quello interplanetario: si tratta bensì di un viaggio molto più profondo, un viaggio in cui, volenti o nolenti, veniamo proiettati al di fuori del nostro corpo per guardare dentro noi stessi e conoscerci meglio. Un viaggio alienante in cui diveniamo altro, allontanandoci dal corpo fisico per diventare un'entità eterea che vaga all'interno della nostra coscienza, come un'astronave tra stelle e pianeti. Spire è un E.P. il cui scopo, per come l'ho vissuto io, è quello di fornire all'ascoltatore attimi di riflessione introspettiva in cui potersi isolare dal mondo, come un astronauta nella sua navicella, per dialogare con sè stesso.

Per tutti gli amanti della musica atmosferica, questo è un E.P. da avere a tutti i costi (è, comunque, ottenibile gratuitamente alla pagina Bandcamp della band), uno dei lavori a mio avviso più belli e coinvolgenti di questo 2016.

Line up:

  • .- Everything
  • .- Other

Tracklist:

  • Crater - 3:38
  • Spire - 7:10
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