Dare un voto a questo EP è totalmente inutile. Sicuramente per gli amanti dei Meshuggah e di questo tipo di musica totalmente malsana, brutale, oscura, nevrotica e annichilente, questo è un capolavoro, mentre coloro che odiano il metal estremo pensano “Album totalmente inutile che racchiudere un’accozzaglia di rumori in poco più di 20 minuti”.
Devo ammettere che anni fa ascoltai qualche canzone dei Meshuggah e rimasi quasi schifato da come trattavano gli strumenti e dall’imbecillità e la totale inutilità dei passaggi anormali della loro musica. Se avessi ascoltato un album del genere in quel periodo, probabilmente non sarei stato tanto distante dal definirlo come album inutile e incomprensibile e probabilmente avrei vomitato in terra l’intera cena di Natale. Ma poi negli anni qualcosa è cambiato in me e mi è venuta voglia di provare a capire qualcosa di questo genere di musica che mi sembrava senza ne capo ne coda. Quindi decisi di acquistare “I”.

Inizio – 1.54
1 minuto e mezzo del medesimo riff di chitarra supportato dalla batteria che borbotta quasi per portarci all’esasperazione, ma è solo l’inizio. Poi 30 secondi totalmente ruvidi, iper veloci e cattivissimi che come un uragano tropicale inghiottono l’ascoltatore con una violenza che mai avevo sentito prima. Già da questa prima parte del brano capiamo che la mente di questi musicisti non si può considerare normale.
1.55 – 1.56
L’unico secondo di silenzio del brano.
1.56 – 3.33
Lo scream di Kidman e un riff acido (che sembra fare eco a quello iniziale) ci danno il benvenuto nei meandri di questo lavoro assolutamente unico nella sua pazzia. Gli ultimi 40 secondi sono dedicati al primo assolo di chitarra che con la complicità della sezione ritmica iniziano ad annullare la nostra mentre.
3.34 – 5.39
Il cervello inizia a soffocare con l’incedere sempre più cupo e pesante delle chitarre che coincide con il primo cambio di scena che ci propone l’ennesima fase opprimente e brutale del lavoro.
5.40 – 6.19
Secondo assolo di chitarra veloce e nevrotico quanto il primo. Tanto di cappello al drumming tecnicamente al limite del possibile con soluzioni stupefacenti ed estremamente difficili.
6.20 – 7.46
La parte più che mi ha colpito di questo lavoro è proprio questa con il cantato sempre aggressivo e una sequenza di note e ritmi totalmente disumani che colpiscono con fortissimi pugni ogni singolo neurone del nostro cervello…finché lo stop della musica ci da un momento di tregua al cervello ed alle orecchie messe a dura prova da questi primi 8 minuti.
7.47 – 8.39
Leggero arpeggio scordato e quasi malinconico di chitarra che fa riprendere fiato, ma mancano ancora 13 minuti alla fine e ci si deve aspettare di tutto.
8.40 – 12.00
Si riparte con un’altro riff pesantemente ubriacante che fa nuovamente tornare la nostra coscienza in uno stato quasi comatoso.
12.01 – 14.42
Secondo cambio di scena con ritmi e riffing figli di ciò che abbiamo già ascoltato fin’ora, ma con una vena più opprimente con le prime parole quasi soffiate sottovoce e poi più avanti altro assolo e un’altra parte morbosa e delirante.
14.43 – Fine.
Una sorta di intro di chitarra ci accompagna all’ultima parte della canzone. L’inizio è quasi disarmante, sembra letteralmente un’altra canzone seppur mantenendo le stesse strutture dinamiche e martellanti con la stessa continuità che annulla il pensiero. I pochi momenti di calma apparente lasciano spazio ancora a strutture intricate e celebrali. Oramai il nostro cervello è alle corde e i neuroni sono assuefatti e quasi drogati da questo trip musicale. La nevrosi iniziale è passata e ora abbiamo l’accanimento della musica su schemi quanto mai asfissianti. Sentiamo pulsare il cervello e il ritmo e l’incedere del brano non ci lasciamo scampo fino agli ultimi 30 secondi dove una nota acuta e stridula della 6 corde ci porta fuori dal tunnel che avevamo imboccato 21 minuti prima.

Album malsano e allucinogeno addatto ai i soli cultori del genere. E proprio per loro credo che questo EP sia da mettere ai primi posti di tutti i tempi come originalità, tecnica e soprattutto brutale aggressione musicale.

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