E venne il giorno. Leggo "nuovo singolo dei Metallica". Clicco "play". Mi accoglie una chitarrina stridula, che con mio sommo orrore mi ricorda "The outlaw torn", contenuta su "Load". Poi entra la seconda chitarra, e un attacco di bile mi riporta alle sonorità di "Re-load" e al mio disappunto di metà anni '90. Entra la batteria e (forse, sembrerebbe?) anche il basso, e capisco che sono dentro ad un mid-tempo. "Oh mama signur!".
Critico in primis la scelta, dopo quasi 5 anni di silenzio, di esordire con un semi-lento come singolo apripista del futuro album. L'inizio ricorda un pò troppo nel complesso "The Unforgiven 2". L'arpeggio sotto è il solito giro di Hetfield già sentito mille volte da "Fade to Black" in avanti. Il mid lento si trasforma dunque nel tipico arpeggio a 2 chitarre alla "Metallica" stile colonna sonora western di Morricone. E mi dico, "vabè, quantomeno adesso il pezzo torna verso gli arbori, anduma un pò mej". Al minuto e mezzo entra la voce di Hetfield, un pochino "in-richhionuta" e troppo mielosa, ma pur sempre confortante.
Al minuto 2 entrano le distorsioni, e qui invece non ci siamo. Non riesco a capire il motivo x il quale i suoni di Bob Rock per il "Black Ablum" siano stati abbandonati da oltre 15 anni, ma io speravo nel ritorno di quell'impatto "baaa-ba-ba-ba" stile "Sad but true". Pastoso, pieno, caldo. Niente da fare, siamo sempre all'effeto da "garage-band" stile "suono col cavo nel mio piccolo marshalino", che personalmente detesto. Gli assoli di chitarra sono solo abbozzati e troppo banali. La voce troppo smorzata, il basso di Trujilio soffocato e quasi inudibile. Note positive: Lars Ulrich ha rimesso la retina sotto i rullanti (wow!) e Kirck Hammet ha finalmente messo l'effetto wha-wha in soffitta (mega-wow!). E' già qualcosa, ma mi aspettavo molto di più.
La struttura e la durata della canzone sono identiche a quella di "ONE", e a 3/4 infatti il pezzo ha un cambio di ritmo che ricorda molto quelli di "And justice for all", ma privo della necessaria doppia cassa in piena velocità e del giro di basso distorto del compianto Cliff Burton. La batteria continua solo a tenere il tempo in 4/4 e non segue le chitarre, quindi il pezzo non diventa mai veramente "thrash". Purtroppo la "trattorata" di ultima corda vuota non ha più il tiro stile mitragliatrice di "Master of puppets" ma quantomeno c'è! Il pezzo termina con una risposta di assoli molto anonimi e una batteria troppo molle sotto. Per fortuna il pezzo subito dopo sul mio I-Tunes è "Psychosocial" degli "Slipknot", che mi ricordano che c'è ancora gente cattiva là fuori.
In sintesi, pezzo mediocre e troppo "finto-retrò" però, quanto meno, le sonorità semi pop di Load e Re-Load sono state abbandonate. Accontentiamoci, gli anni passano per tutti, e speriamo bene per l'abum di prossima uscita.
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