"Segreti e Bugie" (1996), di Mike Leigh, è uno spaccato familiare verosimile, che rappresenta col giusto distacco, le vicende di una famiglia inglese. Contrariamente a quello che può apparire ad una lettura disattenta, non è un dramma inteso nel suo significato più ortodosso, ma una commedia dal sapore amaro, che mette in scena la sofferenza, la passione, il mondo interiore, la meschinità di vari personaggi.

La trama è semplice. Hortense, una giovane optometrista di colore, dopo la morte della madre adottiva, cerca di conoscere quella naturale. Scoprirà che è Cynthia, un'operaia bianca, fragile ed infelice, che vive in condizioni disagiate con la figlia Roxanne, ventenne frustrata ed aggressiva. In seguito a molti dubbi e qualche timore da parte della madre, col tempo si forma tra le due donne una reale relazione affettiva. Una festa in giardino, organizzata dal fratello di Cynthia, Maurice (Timothy Spall), benestante fotografo sposato con Monica, sarà l'occasione per dar sfogo ai reali sentimenti che legano i membri della famiglia. Vengono così a galla risentimenti, scorrono lacrime, si partecipa a dolorosi silenzi, si svelano segreti e si scoprono bugie celate per anni. Questa lunga sequenza, incarna la fase purificatrice, quando è abbattuto il muro dell'ipocrisia, si libererà spazio per fissare nuove amicizie e ritrovare affetti veri.

Un'opera molto distante dalle costose (spesso trascurabili) produzioni Hollywoodiane. Gli attori lavorarono senza sceneggiatura, il regista comunicò soltanto il ruolo che avevano nello svolgimento complessivo della storia, lasciando molta libertà nella costruzione del linguaggio e nella caratterizzazione dei personaggi. Un esperimento perfettamente riuscito perché in passato, raramente era stata messa in scena la vita, con tale realismo. Leigh, indagando il microcosmo della famiglia di Cynthia, riferisce lucidamente del malessere della famiglia nell'occidente, facendo un interessante studio della "middle-class" e del proletariato inglese. Ne svela le inquietudini, graffiando ed a volte divertendo, realizza affettuose ma anche crudeli visite nella vita della gente comune. E' appunto la quotidiana lotta per la vita delle persone semplici, vere, che fa da filo conduttore in questa commedia umana che prima seduce, poi conquista,

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