Finalmente, aspettavo questo momento ormai da tempo. Siamo al cospetto, signori e signore, di uno dei più belli album chitarristici degli ultimi tempi. La prima uscita di quest'album è datata 1995 ed ufficialmente lancia sul panorama mondiale un quasi sconosciuto Milan Polak. Ovviamente nel 1995 l'impatto che tale produzione ebbe, fu colossale per gli amanti dello strumento, tanto quanto fu anonima per tutti coloro i quali schivavano e disprezzavano il virtuosismo chitarristico così esplicitamente espresso.
Tale produzione, dal nome originale di "Guitar 2001", divenne ben presto un piccolo oggetto di culto di difficilissima reperibilità, forse proprio per questo il nostro caro Milan, dopo aver cavalcato il successo del suo precedente lavoro (sempre da me recensito), "Dreamscapes" ha pensato bene di rimasterizzare il suo precedente lavoro e Ri-proporlo all'attenzione del suo pubblico confermando e sottolineando la sua incredibile abilità nell'interpretare con passione, feeling tocco e soprattutto tecnica, generi musicali molto diversi tra loro. L'album, per gli amanti della chitarra, si snocciola bene e "vola via" in modo incredibilmente leggero in tutti i suoi 52 minuti non stancando mai l'ascoltatore poiché propone sempre nuove e mirabolanti varianti interpretative. C'è da dire infatti che il rischio che tutti i chitarristi corrono, almeno quelli molto molto tecnici, è quello di produrre e proporre alla massa, un prodotto estremamente tecnico che può "stancare"... Cerco di spiegarmi meglio; mi è capitato non poche volte,di imbattermi in lavori chitarristici molto belli, molto ben fatti, incredibili i mixaggi e la digitalizzazione delle registrazioni, ma il vero lavoro del chitarrista si limitava ad essere un unico pezzo di 60 minuti fatto di sweep, tapping ed altre agghiaccianti tecniche tanto difficili quanto sterili se non accompagnate da un'oltremodo "portante" melodia. E' qui infatti che il nostro Milan si differenzia, è questo che rende questo lavoro, ed il precedente, coinvolgente, appassionante e molto gustoso anche ad un profano dello strumento. "Guitar Odyssey", distribuito dalla "Lion Music", in questa nuova livrea si presenta con una nuova copertina, stavolta futuristica, Milan lascia la visione alla Salvador Dali' di Dreamscapes per gettarsi in qualcosa di più Star-Trekiano: una signora chitarra, dentro un bar allunga un "braccio" meccanico e fa il pieno di Guitar Oil da una bottiglia che ricorda mooooolto il caro vecchio "jack". Le 13 tracce di "Guitar Odyssey", più una traccia bonus, la versione demo di "Where Were You Tomorrow". Le tracce che mi hanno particolarmente colpito sono:
More Than I've Been: Milan versione Metal-Shredder.
Could've Been Love: Milan versione Al di Meola-Paco de Lucia.
Chainreaction: Milan versione jazz/fusion, mi sembrava di sentire a tratti dei passaggi di "Tilt" di Ritchie Kotzen.
Sylphe: Ballata lenta e tecnica tra passaggi di chitarra classica ed elettrica. A tratti molto Vinnie Moore con una plettrata alternata alla Paul Gilbert!
Witchdance: Come dice il nome stesso, una bellissima atmosfera rock da "danza delle Streghe", cupa e greve con curiosi stacchi progressive.
Insomma... un lavoro "antecedente"... che "conferma" l'abilità di Polak gia così ferocemente sbattutaci in faccia con "Dreamscapes". Un altro CD da comprare e tenere dentro la propria CDteca e custodirlo gelosamente per farlo sentire a tutti gli attuali guitar-hero in fasce, magari con un paio di rimproveri al grido di: "...devi suona' così".
Elenco e tracce
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