Il Quieto, Corvo Blues, Joe lo sciamano.

Il primo dato su Remscéla è che a parlarne sia gente di tal fatta, nomen omen allora e in culo alla balena.

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Il secondo dato su Remscéla è il disco precedente, Folklore 1979. O meglio la scintilla che l’ha fatto nascere.

Un fan dei Milkweed si presenta a casa loro con una sportaccia piena di riviste folk super esoteriche

La sportaccia chissà come si rovescia, le riviste si spargono sul pavimento, i nostri ne scelgono una e da li prendono i testi per il disco, cose tipo “le pecore nere fanno piovere , il mio flauto evoca fulmini”.

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Il terzo dato su Remscéla è che il fan con la sportaccia piena di riviste di mestiere costruisce bacchette magiche. Almeno così sostiene Corvo Blues.

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Il quarto dato su Remscéla è che stavolta i testi sono presi da un poema medievale irlandese e che i titoli delle canzoni sono come minimo abbacinanti…

Cose tipo: “Come fu generato Conchobor” “Più bianco della neve è il bianco tesoro dei suoi denti” “La voce di Noisiu è un ruggito d’onda, un suono dolce da ascoltare per sempre”

Ma la cosa ancor più notevole è che, quando ascolti il disco, ti chiedi: ma davvero sono questi i titoli?

Il quinto dato su Remscéla è che la traccia sei sembra provenire da un’audiocassetta finita sotto le ruote di un camion. Almeno così dice il Quieto.

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Il sesto dato su Remscéla è che Remscéla, secondo Joe lo sciamano, è il segnale disturbatissimo proveniente da una colonia di folkisti duri e puri persi in una galassia lontana.

Degli strani tizi, mezzi fantasmi e mezzi major Tom, il cui messaggio, scontrandosi con l’oggi, si spezza in miriadi di frammenti.

Il settimo dato su Remscéla è che la copertina è bellissima

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Poi ok, immaginate il folk più trascendente impigliato tra “relitti e rottami”.

Suoni che deragliano, s’incartano, vanno fuori giri…

E non è boutade, non è cazzeggio, ma una strana forma d’amore. In certi casi una bestemmia può esser più devota di una preghiera.

Il fatto è che, se fai a pezzi qualcosa, a quel qualcosa paradossalmente gli dai vita.

Voi però non fate a pezzi niente, potreste farvi male.

Trallallà...

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