Dopo aver pubblicato la recensione di un disco suonato da una band equivoca e dopo aver fatto arrabbiare, come al solito, gli alfieri del politically correct, torno a bomba (si dice così?) con un disco che nulla ha di politico e che si posiziona anni luce distante dall'Oi! o da generi simili.

Alzi la mano chi si ricorda dei buoni e vecchi Misery Loves Co.! Formazione svedese di metà anni '90, animata da ottime idee anche se spesso troppo ancorata al suono di maestri quali Nine Inch Nails, Fear Factory, Pantera e...Cure!

Sì, avete letto bene. Oltre all'attacco sonoro di matrice metal-industrial, infatti, gli svedesi amavano rapire l'ascoltatore con atmosfere cupe e decadenti, atmosfere che ai tempi portavano alla mente i Cure del primo periodo o, per rimanere proprio in quegli anni, il Bowie di "1.Outside".

Rispetto al debutto, giocato principalmente sulla violenza e sull'assalto frontale, qui ci sono più idee ed il gusto sembra essersi raffinato. Volendo esagerare si può dire che il debutto era figlio dei Fear Factory, mentre questo godibile "Not Like Them", titolo azzeccato e inusuale, può essere considerato come una sorta di tributo nei confronti di Mr. Reznor.

C'è anche qualche richiamo al sound di Seattle, sopratutto in certi ritornelli, e alle chitarre acide di Nirvana ed Alice In Chains. Mica è così brutto! Semplicemente si tratta di un disco figlio del suo tempo e, come tutti i dischi figli del loro tempo, un disco con gli ovvi pregi e gli ovvi difetti.

Canzoni migliori? "It's All Yours", "A Milion Lies", l'orecchiabile "Prove Me Wrong" e "Complicated Games".

Forse una delle formazioni più "commerciali" prodotte dalla Earache ma, datemi retta, un LP che si fa ascoltare senza molta fatica pur non risultando superficiale.

Niente sbrodolate intellettualoidi, niente buonismo (anzi!) e niente retorica politicheggiante (che, nella maggior parte dei casi, sfocia nel pessimo conservatorismo indie-hipster). Solo rabbia e oscurità. Ovviamente targata anni '90.

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