Il primo aspetto che bisogna considerare nel recensire "Play" è che, in un momento reso difficile all'industria discografica dal facile trasferimento dei "dati", quest'opera ha venduto 23 milioni di copie, di cui 20 come album e 3 come singoli estratti dal medesimo. Questo potrebbe già da solo costituire da solo un buon motivo per sentire l'esigenza di possederne una copia. Dopodiché potremmo prendere la strada di analizzare la personalità di questo timido ragazzo newyorchese, all'anagrafe Richard Melville Hall, che, forse segnato dalla leggenda che lo vuole discendente di quell'Herman Melville autore del celebre romanzo "Moby Dick" (da cui il suo nome d'arte), comincia ad esprimersi a soli 14 anni, suonando con una band. In particolare Moby costituisce forse il vero prototipo del musicista "globale", ovvero non di un musicista più o meno affermato che, nell'era della globalizzazione (o nuova colonizzazione, ma qui ci passiamo mesi a scrivere io e giorni a leggere voi...), si affretta a rendere globale la propria opera, bensì di un artista polimorfo, in divenendo, che esce dal bozzolo solo grazie alla globalizzazione, e che, potremmo immaginare, senza essa avrebbe continuato ad infilare dischi ordinari, magari apprezzati da una critica specializzata come "Everything is Wrong" (ma come si fa a mettere un titolo del genere?!?, manco i Joy Division!)del '95; oppure il pochino apprezzato meno "Animal Rights" del '96. Secondo me, questo potrebbe a sua volta costituire motivo sufficente a sentire l'esigenza di possedere quest'album, che di Moby è il capolavoro. Moby fa una musica elettronica, impreziosita da campionature che non possono non evidenziare una cultura musicale da "anvedi che ascolto musica 8 ore al giorno-tutti-i-giorni-da-quanno-c'ho-diec'anni" e da suonate vere che ci assicurano che il restante tempo delle sue giornate, lo trascorreva a suonare (avete visto quanto è pallido, poverino, mai una giornata di sole). Una caratteristica importante, predominante, nel suo messaggio sonoro, è proprio quell'ambienza, quel senso di rotondità, quella capacità di lavorare le basse frequenze, stemperandole e rendendole "fluide", tipiche del panorama del club newyorchesi che ha assimilato nella sua esperienza di dj. A tal riguardo mi licenzio una piccola digressione: I soli lavori che nascono nel panorama delle discoteche, o clubs che dir si voglia, che meritano di essere pubblicati e diffusi a livello mondiale (e che quindi meritino di essere ascoltati da noi) sono quelli newyorchesi. C'è qualche eccezione da parte del panorama londinese, adesso esce qualcosa da quello parigino, ma grosso modo quello che esce dalle discoteche europee, prima ci rientrano e meglio è. In particolare, per quello che riguarda il nostro caro paese, finchè cecchetto continuerà in condizioni di pressocché monopolio ad imporci i suoi prodotti o protetti, non potremmo aspettarci una grossa evoluzione (ma ve lo immaginate qualcuno non italiano che si ascolta gli 883? Alexia forse è l'unico esemplare, ed è meglio che non si riproduca!). Triste e amaro, ma i Planet Funk, ovvero la band italiana in questo senso più interessante, che fanno buona musica e la suonano pure, sono dovuti andare in Inghilterra. Speriamo che qualcosa ci venga in soccorso dalla Russia (e se il buongiorno si vede dal mattino, le tatu, le rose possono fiorire...). A costo di sembrare prolisso, tutto ciò sopradetto era necessario per trovare la chiave che ci permette di comprendere quest'opera. A dimostrazione della mia tesi, ascoltate la traccia 2 (find my baby), e datemi ragione: questo brano spiega tutto il lavoro del simpatico Richard (ma con tutto quello che ha guadagnato, non si potrebbe comprare una casa al mare?) Il brano attacca con un classico tum-ciak, in serie con la campionatura della voce, che poi dice una sola frase, che putacaso costituisce il titolo. Poi entra la chitarra, o chitarrino, il basso elettrico, classico loop, semplice, ancora più semplice di quello ebete di Adam Clayton in "with or without", che almeno era suonato. Eppoi l'estro, la vera creatività, il saper miscelare, le alchimie di questa mente (la sua musica rispecchia la sua identità: cerebrale). La campionatura del wow poi è magnifica: roba da dj alle prime armi alle prime feste, che si esalta con i suoi 1210 nuovi con i coperchi sotto il tavolo, e i compagni di classe nel salone a ballare. La campionatura della voce femminile è roba da far impallidire (e daje) gente del calibro di A Guy Called Gerald (the peel sessions-traccia3-emotions electric-1991-Strange Fruit Records, ascoltare per credere). Eppure il pezzo, nel suo equilibrio generale, non è affatto male. Il suo lavoro è tutto lì, l'alchimia. Facciamo l'esercizio di partire da "find my baby", anche stoppandolo e ricominciando alla fine delle ottave quando entrano le diverse piste, finché non riesce a sentir "suonare" nella testa le differenti piste, nei tempi e negli intervalli diversi. In pratica fino alla paranoia. Tranquilli che fattoci l'orecchio, la cosa non stanca (lo giuro). Meditiamo, meditiamo accuratamente sulla considerazione che "find my baby" è, tra i singoli che sono usciti, il più brutto, o meglio, il meno bello. Vi siete chiesti come mai lo abbia fatto uscire? Dopo quanti altri singoli è uscito? ho qualche amico che ha venduto qualcosina, ma Richard non è tra quelli (magrolino e pallido come è, farebbe scappare tutte le ragazze). Eppure nessuno mi toglie dalla convinzione che, dopo l'inaspettato successo dei singoli precedenti, la dolce "Porcelain", sussurrata, una carezza; la coinvolgente "Bodyrock", raffinata presa in prestito dal crossover che evolve la simbiosi e l'alternarsi tra drums e chitarra (prego prima lei, ma no, ma le pare, ma suvvia...); "Run on", che sembra un brano jazzy di colore uscita da una chiesetta della campagna statunitense; "Natural blues" e "Why does my heart feel so bad", che meritano un discorso a parte e di cui tratterò in seguito; dopo il successo di questi singoli e scusate se ne dimentico qualcuno, Richard si sia guadagnato il peso nella sua casa discografica per poter decidere di far uscire come un singolo un pezzo che piacesse a lui (più di quanto non dovesse incontrare il favore del pubblico, in relazione). Uno su due se lo sarà comprato perchè gli erano piaciuti quelli prima. Allora, ricapitoliamo, carta vince e carta perde... Adesso dovrei scrivere ancora della sua capacità di far sentire "familiare" un pezzo, senza averne effettivamente plagiato nessuno (effetto marmellata)... A tal riguardo vi propongo un'esperimento: prendete un buon dj, dategli una chitarra acustica ed un manuale per autodidatti di quelli da 20 euro. Accostategli una ragazza carina, possibilmente bionda, e lasciateli in un appartamento. Tornate dopo un paio di mesi con un Rowland ed un dat e registrerete qualcosa di impressionantemente simile alla traccia 14 (everloving). Ecco, questa è la capacità di Moby di comunicare con gli ascoltatori che ha determinato il grande successo di Play, la semplicità, in tutto, nei suoni, nella struttura, nei tempi, negli accostamenti. Le piste si vengono a formare nella sua testa in modo semplice, le registra, e poi le accosta in modo semplice, come qualcuno che avesse un gurdaroba tutto di tinte pastello, ma come fa a sbagliare? Un'ultima considerazione sulla traccia 3 (Porcelain): reputo questo brano il più importante per spiegarsi l'album, dopo "find my baby". Il motivo è semplice, e riguarda una delle tre grandezze per spiegare la reltà: il tempo. In questo ambito il giocano di smembrare il pezzo nelle sue componenti (le piste di registrato) non aiuta. Qui ci vuole solo un pò di orecchio, intuito e, se avete il brutto vizio del fumo, una sigaretta:dopo che è entrata la grancassa (sigh!), quindi non subito, per intenderci dopo la 16a ottava, ponete attenzione sul tempo; si tratta di un semplicissimo tempo alla soul to soul, di quelli che appena usciti hanno fatto la fortuna del brano di Suzanne Vega (tu-tu-turu-tu-tu-turu... ricordate?). Fissatevi su quello, quando entra la pianola, restate fissi sul tempo. fatto? ora venitemi a dire cosa c'è di diverso da quello che tirerebbe fuori un principiante, un bambino, uno che si esercita ancora sulle scale, cui metti una base sotto e si sforza con le dita ad inseguire il tempo scandito dalla base! La semplicità, ecco tutto. Proprio come quella zappa di Adam Clayton che mi ha rotto un woofer della macchina, eppure ci ha dato più di una volta una mano con la ragazza, Moby trova qui il suo equilibrio, l'alchimia. Peccato che dopo Play si sia spaventato e nel ricreare i pezzi per 18 sia ripartito, con la stessa apprezzabile samplicità, dai pezzi di Play appunto. Come i governi dell'Impero Romano che tosavano la moneta: la moneta continuava a circolare, ma valeva sempre un pò di meno. Chissà che magari comprandosi una casa al mare e prendendo un pò di sana abbronzatura, non riesca a ripartire da qualcos'altro e ci regali qualcosa di nuovo e di buono. Comunque, chi non conosce l'album, ne ha sentito parlare e magari e incuriosito ma non ce'ha, senza perdere tempo a leggere oltre se lo procurasse. Play di Moby (1999) ha il grande merito di aver conferito dignità artistica a quella musica elettronica fatta di campionamenti e manipolazioni varie che fino ad alla sua uscita sembrava l'escamotage per chi non sapesse suonare. Terzo buon motivo che da solo può far sentire l'esigenza di possederne una copia. Ah, dimenticavo di "Natural Blues", la traccia 8, quella scritta sul ricordo del fratello morto, quella col doppio video, il video con i pupazzetti, quella che la rai ci ha propinato come sigla per gli speciali degli europei di calcio del 2000 (abbiamo perso in finale! macché, non lo sapevano che Moby porta sfiga?). Beh, su Natural Blues non c'è da dire molto: quarto buon motivo che da solo vale l'esigenza di possedere una copia.

[NdR: questa recensione è obiettivamente troppo lunga. La lasciamo "as is" perché troppo laboriosa da editare, pregando il recensore, in futuro, di limitarsi ad una cartella (come specificato nel "come scrivere una recensione").

Elenco tracce testi e video

01   Honey (03:30)

When my honey come back, sometimes
I wanna rap that jack, sometimes
I get a hump in my back, sometimes
I'm goin' over here, sometimes

Way down yonder, sometimes
Gonna get my pal, sometimes

02   Find My Baby (03:59)

I'm gone find my baby
Whoo
Before that sun goes down

03   Porcelain (04:01)

In my dreams, I'm dying all the time
Then I wake it's kaleidoscopic mind

I never meant to hurt you
I never meant to lie

So this is goodbye
This is goodbye

Tell the truth you never wanted me
Tell me

In my dreams, I'm jealous all the time
Then I wake I'm going out of my mind
Going out of my mind

04   Why Does My Heart Feel So Bad? (04:25)

Why does my heart feel so bad?
Why does my soul feel so bad?

Why does my heart feel so bad?
Why does my soul feel so bad?

Feel all alone

05   South Side (03:50)

I see myself in the pouring home
I see the light come over now
I see myself in the pouring rain
I watch hope come over me

Here we are now, going to the east side
I pick up my friends and we start to ride
Ride all night, yeah, we ride all day
Some may come, love, and some may stay

Here we are in the pouring home
I watch the light man fall the comb
I watch a light move across the screen
I watch the light come over me

Here we are now going to the west side
Weapons in hand as we go for a ride
Some may come, love, and some may stay
Watching out for a sunny day.... where there's

Love and darkness and my sidearm
Hey, elan, elan....

Here we are now going to the north side
I look at my friends as they start to ride
Ride at night we, yah, we ride all day
Looking out for a sunny day

Here we are now going to the south side (to the south side)
I pick up my friends and we hope we won't die (hope we won't die)
Ride at night, ride through heaven and hell (heaven and hell)
Come back, love, and feel so well (feel so well)

06   Rushing (03:00)

This song is an instrumental

07   Bodyrock (03:36)

so lets rock y'all
non-stop y'all
to the beat y'all
the bodyrock y'all

we rock the body, rock the body, c'mon
get down wi'me gonna make you freak, uh-huh
we rock the body, rock the body, c'mon
get down wi'me gonna set ya free, yeah

08   Natural Blues (04:14)

Oh, lordy, troubles so hard
Oh, lordy, troubles so hard
Don't nobody know my troubles but God
Don't nobody know my troubles but God
(repeat three times)

Went down the hill, the other day
My soul got happy and stayed all day
Went down the hill, the other day
My soul got happy and stayed all day

Oh, lordy, troubles so hard
Oh, lordy, troubles so hard
Don't nobody know my troubles but God
Don't nobody know my troubles but God
(repeat twice)

Went in the room, didn't stay long
Looked on the bed and brother was dead
Went in the room, didn't stay long
Looked on the bed and brother was dead

09   Machete (03:38)

Yesterday, I felt so cold, I felt like I could die
Took the needles from my arms and put them to the sky
Watched the cold come take me, pull me down like I did know
I saw it gone, I saw it gone, I saw it gone, I saw it gone

Hold myself up 'til tomorrow holds me down again
Feel the darkness coming over, see how it begins
Come with me into the willow garden out tonight
Feel the darkness come, my moon will touch you with its light

Help me, life was over, love, I want to have you in my sights
See and I was overlooked, I had you in my hands
Like a lid of no survivors, nothing I don't mind
Help me break you, baby, help me break you with my mind

With my mind
With my mind
With my mind
With my mind

11   Run On (03:45)

Lord God Almighty let me tell the news
My head got wet in midnight dew
Great God i been down on my bended knees
Talking to a man from Galilee
Michael spoke and he sounded so sweet
I thought i heard the shuffle of angels' feet
He put one hand upon my head
Great God Almighty let me tell you what He said

[bridge:]
Go tell that lonesome liar
Go tell that midnight rider [???]
Tell the gamblin', ramblin' backslider
Tell them God Almighty gonna cut 'em down

[chorus:]
You might run on for a long time
Run on, ducking and dodging
Run on, children [?], for a long time
Let me tell you God Almighty gonna cut you down

You might throw your rock [?], hide your head
Work in the dark with your fellow men
Sure as God made you rich and poor
You're gonna reap just what you sow

[chorus] x3

Some people go to church just to signify
Trying to make a date with a neighbor's wife
Brother let me tell you just as sure as you're born
You better leave that woman alone

[bridge]
[chorus] x8

12   Down Slow (01:35)

--Instrumental--

13   If Things Were Perfect (04:19)

(Give me summer)
(Give me summer)

(Give me summer)
(Give me summer)

Broken darkness my cold end
I look for places I've never seen
Nothing moves but the quiet on the street
Now I open my eyes to this

Isolated, walking long hard hours
When a cold springs me with its shower
It's so brutal with the cold sky
Wrapped in cold, late at night

(Give me summer)
(Give me summer)

Come clean, there's no sun yet
The only lights here are naked
I can't speak, I can't hear, but I know I'm real
There's no warm here anyway

The darkest light's before the dawn
You remember the sun, but it sank
In the water that eats the light
Wrapped in cold, late at night

(Give me summer)
(Give me summer)

I open my eyes, it's cold
The errant souls go by
Lift the bridge out of the water
The stone black, light

Living is easy when it's night
The cold has covered the rain
I can see forever, to the deep
Wrapped in cold, late at night

(Give me summer)
(Give me summer)

(Give me summer)
(Give me summer)

14   Everloving (03:26)

[Instrumental]

15   Inside (04:49)

[Instrumental]

16   Guitar Flute & String (02:09)

17   The Sky Is Broken (04:18)

see the storm is broken
in the middle of the night
nothing left here for me
it's washed away
the rain pushes
the buildings aside
the sky turns black
the sky
wash it far
push it out to sea
there's nothing left here
for me
I watch it lift up to the sky
I watch it crush me
and then I die

speak to me baby
in the middle of the night
pull your mouth
close to mine
I can see the wind coming down
like black night
so speak to me
like the winds outside
it's broken up, pushing us
hear the rain fall
see the wind come to my eyes
see the storm broken
now nothing
speak to me baby
in the middle of the night
speak to me
hold your mouth to mine
'cause the sky is breaking
it's deeper than love
i know the way you feel
like the rains outside
speak to me

18   My Weakness (03:38)

weakly mind, weakly,
ooh I go home...
weakly...

weakly mind, weakly,
ooh I go home...
weakly...

weakly mind, weakly,
ooh I go home...
weakly...

weakly mind, weakly,
ooh I go home...
weakly...

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