E' come se i Modena fossero passati al lato borghese della sinistra, come i miei professori.

Si, proprio quello che ora è impantanato e che ha sempre la puzza sotto il naso.

Ma signori, così non va bene! 

Insomma, nel corso degli anni questo simpatico gruppo si è evoluto, ha cambiato cantante, ha cambiato genere musicale e forse persino ha cambiato messaggio.

Eh si, perchè ora secondo me non ci troviamo più davanti a un gruppo "Combat Folk" di comunisti incazzati. Ora ci troviamo ad ascoltare un gruppo vecchio, che suona musica più evoluta (nonostante l'impronta Folk sia ancora predominante), che dice cose diverse. 

Se mai i Modena City Ramblers hanno cercato di cambiare qualcosa o in ogni caso di far valere le proprie idee con la musica, ora hanno smesso di fare pure questo. E io sono deluso.

"Onda Libera" è un disco piacevole, per carità, ma che non riesce a dirmi nulla. Tutte le canzoni, eccetto forse la title-track, che ricorda i vecchi MCR, sono lente e senza senso. Certo, chiunque è in grado di capire che il gruppo protesta contro le morti bianche ("Ballata della dama bianca"), i pregiudizi nei confronti dei ROM ("Figli del vento") e la situazione pessima della sinistra italiana ("Il naufragio del Lusitania"), ma non è questo linguaggio così pieno di metafore e così pacato che uno si aspetta. Sono bravi tutti a lamentarsi.

Comunque, a parte le idee politiche, le musiche sanno veramente di vecchio e stantio, un pò come la muffa.

Ormai hanno fatto il loro, è ora di ritirarsi.

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