Friends of a night.
L’attesa per il concerto dei Mogwai a Milano era già alta per me, e dopo l’ascolto del loro ultimo lavoro “Mr.Beast” era salita alle stelle.
Un suono rarefatto e arrabbiato con esplosioni di feedback, abbandonate nel precedente “Happy Songs For Happy People” tornano alla ribalta in questo disco.
Il concerto prende l’avvio sul climax profondo e apparentemente tranquillo di “Auto Rock”, la open track del Mister Bestia, secondo me ottima traccia per aprire un concerto. L’atmosfera è già surriscaldata da queste note vibranti che dal vivo assumono caratteristica spettrale e celebrativa, quando i cinque di Glasgow si liberano delle felpe verdi con le quali hanno fatto la loro comparsa sul palco.
Il luogo( il Rolling Stone) è forse perfetto per una performance dei Mogwai, piccolo, raccolto ma dall’acustica buona con in fondo frontalmente al palco una piccola schiera di gradinate poste come fosse un anfiteatro.
La concitazione cresce e loro non mancano di presentare dal vivo pezzi tratti dal precedente disco come la bellissima “Hunted By A Freak” e “I Know You Are But What Am I ?” e pure un’ottima versione di “Yes ! I Am A Long Way From Home” dal mitico “Young Team”. I miei sensi ormai erano persi in questo luogo consacrato al post rock.
Un colpo mi sale quando le note che partono a mezz’ora dall' inizio sono le sue…”Friend Of A Night” è una liberazione per me, la mia preferita di “Mr. Beast” viene suonata davanti ai miei occhi e ormai sono quasi pienamente soddisfatto.
Ormai tutti siamo immersi in questi suoni profondi e morbidi ma anche tanto taglienti e devastanti. La forza dei Mogwai è il saper far strada con un altalenante ritmo che quasi ti culla per poi farti sobbalzare con esplosioni improvvise e tanto arrabbiate che sono solo la firma di ciò che ormai è consacrato e che già ha fatto scuola.
Un post-noise-rock d’autore tanto intenso ed emotivamente coinvolgente dura per tutta la loro esibizione che per un ora e mezza ha lasciato tutti senza fiato fino all’acclamazione per degli obbligati bis. L’encore esplode come meglio non potrebbe essere con “Glasgow Mega-Snake” in cui i cinque visibilmente soddisfatti si lasciano quasi andare ad una esibizione disinibita e potente di questa traccia prog-rock dove le luci del palco a ritmo impazzito sanno creare quell’atmosfera elettrizzante che ormai mi ha chiuso in una morsa troppo forte.
La chiusura del live è lasciate alla closer track di “Mr. Beast”, “We’re No Here” e tutti ormai già ringraziano per una sera regalata ai sogni, una palpabile commozione si accompagna sul finire di queste interminabili note che si allungano lasciandoci alla primavera che fuori il locale fa da padrona.
Carico i commenti... con calma