Da più parti si sono spese parole d’elogio per questo “Memorial” dei Moonspell, facendo addirittura paragoni improbabili con i due primi albums della band portoghese “Wolfheart” e “Irreligious” che, a parere di chi vi scrive, sono rimasti assolutamente ineguagliati.

Sinceramente non trovo nessun punto di contatto con i dischi citati. Questo "Memorial" potrebbe essere un buon album di black metal, ma urge non confrontarlo con due dei dischi (soprattutto 'Wolfheart') che hanno fatto la storia del gothic metal degli anni 90. La cosa che colpisce di più in negativo è la voce di Fernando Ribeiro. Trovo decisamente errato l’accostamento fatto da molti critici musicali che hanno elogiato il singer per un suo presunto ritorno alla profondità dei vocalizzi dei primi lavori. Mai cosa più fuorviante. Il citato Ribeiro, in questo "Memorial", usa quasi esclusivamente il cantato growl e, forse, è proprio questo il punto di debolezza più vistoso dell’ultima fatica dei Moonspell.
Growl, che sia chiaro, era presente anche nei primi due albums, ma in maniera molto minore, molto meno accentuata e alternata a parti più, per così dire, rilassate, in cui la voce del frontman raggiungeva la sua massima bellezza e profondità. Profondità di cui, a mio giudizio, non si trova una seppur minima traccia in "Memorial".

Anche dal punto di vista musicale la situazione non è esente da critiche. Le canzoni tendono a somigliarsi tutte, anche a causa del cantato monocorde e ripetitivo di Ribeiro. Siamo davanti a songs assolutamente prive della epicità e delle atmosfere gotiche degli esordi. Anche la caratteristica che me li aveva fatti apprezzare in "Wolfheart" (considerato da fans e critica uno degli indiscussi capolavori del genere), quella che, secondo chi vi scrive, la differenziava dalle altre bande dedite allo stesso genus, e, cioè, la commistione di elementi gotici e, quindi, freddi ed etnici, più caldi, è un lontanissimo ricordo.
Anche questo ha fatto sì che i Moonspell si involvessero costantemente nel tempo sino ad arrivare all’odierno, a mio avviso, mediocre "Memorial" che rappresenta, purtroppo, uno degli esempi attuali più evidenti della decadenza che sta attraversando il gothic nel metal.

Del resto, ci sarà un motivo, se alla fine dell’ascolto dell’album, non mi rimane in mente nessuna delle 13 tracks che lo compongono, fatto forse dovuto anche alla pesantezza (intesa come difficoltà di metabolizzarne l’ascolto) che mi ha provocato. Forse solo “Finisterra” risulta gradevole, ma niente di più.

In conclusione non mi rimane da dire che il percorso intrapreso dai Moonspell verso un black metal sempre più marcato non mi convince per niente ed apprezzo molto di più gruppi come i 'Katatonia' che si sono evoluti verso una forma di gothic rock contaminato da influenze tooliane o i 'The Gathering' che, con il loro ultimo “Home”, si sono attestati su sonorità gothic pop psichedeliche molto rilassate.

Carico i commenti... con calma