Vieni e scendi la scala verso l’inferno, senza badare ai miasmi che esalano dai bassifondi, senza timore di contaminarti, perché non sei come gli altri, se scendi quei malfermi gradini.
Vieni ed entra senza esitazione, c’è un posto anche per te.
Non interessa chi tu sia, da chi sia posseduto e chi e cosa possieda.
Scendi giù perché sei un fallito qualsiasi cosa faccia, ti manca sempre quel fottuto asso per sbancare il tavolo da poker e ridurre sul lastrico il sorridente figlio di puttana che ti siede di fronte.
Entri perché vuoi farti male, stracciare le vesti e straziare le carni, ballare, sconvolgerti fino a crollare esanime ai piedi del celebrante che ti vomita addosso il suo malessere, il suo odio.
Leighton ti aspetta, siede alla destra di Lucifero.
Quando il portone si chiude alle tue spalle, Leighton allontana con rabbia la siringa, si solleva e con lentezza esasperante si porta al centro della scena, affiancato da tre satanassi degni di lui.
Sepolti vivi, loro, tu, tutti.
Che la cerimonia abbia inizio ...
Lenta, cupa, due colpi di batteria, la chitarra maligna; Leighton sputa veleno e fiele e spinge quella donna fuori dalla sua vita e tu non ci vuoi credere che quello è Allen Toussaint, perché tu non lo conosci Allen Toussaint; tu sei venuto giù solo per Leighton e Leighton ti ripaga con un sentimento ricolmo di malattia.
A te non basta, Leighton scruta nei tuoi occhi e lo capisce e raddoppia la dose di allucinazione.
Ecco Mick che ti introduce a Satana, ecco Iggy che ti spinge alla prostrazione, lo sguardo perso.
Benvenuto all’inferno.
Che la cerimonia continui ...
Leighton ti dona i suoi incubi, compressi in una scatola nera.
Leighton affronta i demoni, resiste e tu che resisti con lui.
Che la cerimonia abbia termine ...
Il portone si apre alle tue spalle, lascia l’inferno, sali la scala e torna al mondo.
È un altro giorno di pugni in faccia, sei un perdente e ti piace esserlo, fai l’impossibile per esserlo.
Ma chi sostiene che l’inferno sia un buon posto per vivere non è mai stato all’inferno.
Leighton è morto, è sceso all’inferno, ne è risalito. Continua a celebrare i suoi riti ma una cerimonia come «Submerged Alive» non la officerà mai più.
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