Primo album dei norvegesi che si rifà a timbriche blues e tributa qualche passaggio al grunge di quei tempi. Difficile definire il genere vicino allo stoner rock. Non facile al primo ascolto e nemmeno al secondo. Il suono esce grezzo e la voce stridula e acida del cantante a volte si sposa male con il resto del gruppo. Tutto sommato si ascolta volentieri, in particolare il pezzo numero 3 Hogwash e la pop-punk Frances. I testi sono essenziali e non hanno un significato preciso. Per me è il primo album dei Motorpsycho ed ho voglia di approfondire.

Elenco tracce testi e video

01   Lobotomizer (01:02)

02   Grinder (03:40)

03   Hogwash (08:19)

04   Home of the brave (06:42)

05   Frances (03:39)

Lean on me won't you,
trust me for a while
she said "I think I'm cured now"
I touched her nimble fingers
she was shaking like a leaf
I suppose she got what she needed
a kid that wouldn't listen
a kid that had no fear
a woman that doesn't care....
Lean on me,
won't you trust me for a while
her eyes shone like crazy emeralds
now the madness is gone
now the halo is gone
no duckling turned to swan
no freedom won
American Dream dream on
Lobotomy gets 'em home......

06   Wasted (03:57)

07   Eternity (02:08)

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Altre recensioni

Di  GenitalGrinder

 Ghiaccio Bollente: la migliore e più sintetica definizione per descrivere "Lobotomizer".

 "I suoni di Lobotomizer fanno schifo, ma c'è già un'attitudine notevole. Ascoltarlo adesso non è piacevolissimo, eravamo così ingenui ed inesperti ma decisissimi ad andare avanti" (Cit. Bent).