La stoner jam dei finnici Mr. Peter Hayden in un'ora e dieci di durata riesce a frantumare il cervello lasciando miracolosamente intatti i coglioni.
Ho letto che qualcuno ha scomodato il jazz e che altri, giusto per complicarsi un po' la vita, si sono inventati la parola "sub-stoner".
A me è sembrata una voragine profonda in mezzo al nulla, tanto spazio in fondo a un buco. Poco professionale forse, ma almeno non sto a inventare nuovi tag tipo "stoner-space/cake" (anche se mi rendo conto non sarebbe male) né tantomeno mi metto a elemosinare attenzioni pseudo intellettualoidi verso un disco che "se vuoi ascoltare, bene, se non vuoi ascoltare, cazzi tuoi".
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