Eccolo finalmente il sesto, atteso album!

I Muse ritornano sulle scene musicali con un clamore pubblicitario da grandi popo star che ora mai sono diventati! Pop perchè vendono, perchè sono comuni.....e "semplici".

Se c'è una cosa che da questo album traspare a merito dei muse è la loro enorme capacità di sintetizzare semplicità e complicatezza in una maniere così intelligente che rendono sicuramente questa band un caso unico nel gigantesco e fallimentare show busines musicale!

Arrivano le olimpiadi e la colonna sonora è loro. "Survival", un pezzo che ha ben poco di simile rispetto alle solite canzoni "pubblicitarie",ha il coraggio che oggi manca di più ai gruppi del grande schermo: gli assoli. Questo singolo ha confermato la capacità dei Muse di mettere insieme parti orchestrali davvero raffinate( si ascoltino i cori), un motivetto azzeccato per diventare un tormentone e la voglia di esibire la propria capacità live. E tutti si sperava in bene quando questo singolo veniva trasmesso durante le cerimonie londinesi.

Poi arriva "Madness"...e tutto crolla: la paura che forse i Muse abbiano esagerato con l'innovarsi, con il "provare a fare altro" e oltrepassando con troppa leggerezza il confine tra pop spazzauta e Pop. Ma a tagliare ogni lingua maligna arriva la prima esibizione live di questo singolo e la band mostra che non era una "cavolata"; la suonano tutta, senza basi, perfettamente aggiungendo quella carica che you tube non permette. Sembra un playback e questa piccola leggerezza Pop si trasforma in una "delicatezza che si prende poco sul serio".

E infine esce l'album. Un album che deve far qualcosa di più che "Survival" e soprattutto spiegarci questa dannata "Madness".

The second Law non è l'album della vita, dietro ogni canzone non c'è una storia. Questo è un album figlio della generazione zero che usa i Pad per suonare, che crede nell'elettronica e che soprattutto guarda al passato con nostalgia perchè tutto è già stato fatto.

I Muse si sono chiesti cosa si potesse fare di nuovo...nulla...ecco il punto. E quindi che fare? Semplicemente scrivere un sesto album, metterci dentro un pò di tutto, provare a fare qualcosa di diverso e mostrare al mondo di avere le idee chiare.

Così si parte con "Supremacy" e sembra che la band ci voglia dire:"salve, siamo i Muse quelli che una volta erano così". Ottimo pezzo, bellissimo. Poi arriva "Madness" e ci viene detto: "ecco, questi siamo noi oggi". Cosa dire a questo punto? Ci pensa "Panic Station" la quale afferma che: " se vogliamo possiamo provare a fare anche un pò di funk e cantare come Steve Wonder"; uno dei pezzi migliori dell'album, divertente e di buon gusto. Si prosegue con "Survival" dove ci viene ricordato il gusto per il classico e i queen."Follow Me" è un brano carino, ma triste. Triste perchè si ricade nell'elettronica e i Muse hanno dimostrato di usarla con troppo ingenuità, forse per far parlare di se. Al confine con Lady Ga Ga. Da qui in poi l'album alterna brani di media fattura come "Animal", "Explorer" e "Save me" che forse mettono in mostra un leggero calo compositivo. Ma nonostante idee deboli la Band sa riempire sempre con classe le canzoni, le quali non risultano mai vuote e hanno un loro perchè. Con "Big Freeze" si guarda agli U2, e"Liquid State" si aggiudica il premio di peggior pezzo dell'album.

Il finale è composto di due brani strumentali; inferiori rispetto alla chiusura di "The Resistance" ma Unsustainable ha del prodigioso. Non è bella ma questo è un album che venderà milioni di copie e il coraggio di blasfemare la musica classica con del Dub-Set è molto ambiguo. Cosa significa?

Forse i Muse prima o poi esagereranno e faranno la fine dei Coldplay ma per ora rimangono una delle cose migliori che si possano ascoltare. Bellamy è l'Artista di questi anni; la qualità e il talento ci sono basta avere fede nel fatto che il rock di domani passa certamente da questo album. Cosa ci aspetta?

Elenco tracce e video

01   The Making of The 2nd Law (32:27)

02   Liquid State (03:02)

03   Explorers (05:46)

04   The 2nd Law: Isolated System (04:59)

05   Madness (04:39)

06   Survival (04:17)

07   Follow Me (03:50)

08   Prelude (00:57)

09   The 2nd Law: Unsustainable (03:48)

10   Panic Station (03:04)

11   Big Freeze (04:39)

12   Animals (04:22)

13   Bonus Feature (07:52)

14   Supremacy (04:55)

15   Save Me (05:08)

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Altre recensioni

Di  ThePresident

 «Le canzoni scritte da Matthew Bellamy riescono sempre a sorprendere senza mai essere scontate.»

 «Un disco non rivoluzionario, non ancora perfetto, ma sicuramente godibilissimo, con il quale i Muse semplicemente si divertono a fare i Muse.»


Di  Bert

 La cui funzione principale è ricordarti durante l'interrogazione di chimica quale sia la seconda legge della termodinamica.

 Ogni canzone rappresenta un'atmosfera diversa, più o meno riuscita.


Di  definitelyalex

 "Potenti e leggeri, magniloquenti e kitsch, coraggiosi e commerciali, amati e odiati. Sono i Muse."

 "The 2nd Law rappresenta una svolta nella loro carriera, vedremo se sarà LA svolta come è stato 'Kid A' per i Radiohead."


Di  Hellviz

 Questi nuovi Muse vogliono mantenersi originali al passo coi tempi, ma l'elettronica è vuota e non esplode.

 Volgarità a parte, di brani salvabili ce ne sono ben pochi.


Di  Rage

 "La Seconda Legge... è la Seconda Legge dell’Evocazione dei Morti, conosciuta ai più con il motto 'Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.'"

 "Ai discografici è piaciuto e a questo punto mi viene da sospettare che sti discografici non capiscano un emerito cazzo."