Sarà che siamo in periodo di influenze intestinali e le scorpacciate di Imodium ci stanno bloccando la nostra regolare attività, o che la crisi ci sta portando ad essere sempre più irrequieti e ci crei stitichezze isteriche che neanche i tanto pubblicizzati Activia possono smuovere, ma ecco che i Muse sono arrivati a proporre la loro medicina contro gli intestini pigri di tutto il mondo con questo nuovo "The Second Law".
Uscito il 1 Ottobre 2012, questo album è consigliato a chiunque voglia farsi una gran scorpacciata di "trashume", cliché poppeggianti dal punto di vista sia melodico che strutturale delle canzoni e, soprattutto, egocentrismo "Bellamyano", leader del gruppo che, in questo album, ha dato il meglio di sé per fare sfoggio delle proprie qualità canore e chitarristiche (tanto che potrebbe quasi sembrare un suo album solista, se non che a salvare il tutto ci sono alcune tracce che, a sentire, sembrano essere cantate da Wolstenholme, bassista del gruppo - vedi "Save Me" e "Liquid State"-. Ma è solo una mia pura ed ignorante impressione, non posso accertarlo in quanto non sono in possesso del libretto originale).
The Second Law è un album irriconoscibile, da un sound scarno, dove regna la voce di Bellamy ed il suono della sua chitarra, con la quale, su 13 canzoni che compongono l'album (ne servivano proprio così tante?), non si risparmia mai, se non in alcuni intermezzi pianistico-orchestrali simili a soundtrack dei film Disney, un qualche assolino inutile ed insipido.
Dimenticatevi il post-grunge di "Origin Of Symmetry", le piacevoli soluzioni rock-elettroniche di "Black Holes and Revelations" o del penultimo "The Resistance" (quest' ultimo già abbastanza obsoleto).
Dimenticate ugualmente le promettenti previsioni date dalla stessa band, che nei mesi precedenti alla release aveva annunciato somiglianze con gruppi quali "Justice" e " Does It Offend You, Yeah?". Del loro sound, infatti, non c'è assolutamente niente. Neanche un minimo sentore forzato. Avevano promesso una pizza prosciutto e funghi e ci hanno portato una marinara, convinti pure di averci messo la mozzarella.
Questi nuovi Muse, tuttavia, vogliono mantenersi originali ed al passo coi tempi, come han voluto sempre dimostrare.
Ecco che dunque, in particolar modo in "The Second Law: Unsustainable" e "Follow Me", "droppano il basso" (come dicono i giovani lobotomizzati d'oggi) e si mettono a riprodurre aborti dubstep-elettronici degni del beneamato Skrillex e compagnia bella.
La cosa ancora più deludente, è che questi tentativi sono proprio malriusciti: il suono non è potente, è vuoto e non esplode. Insomma, volevano pisciare controvento e si sono inzuppati così tanto che si sono pure presi il raffreddore.
Volgarità a parte, di brani salvabili ce ne sono ben pochi. Simpatica è "Panic Station" che ricorda molto il genere electro-pop degli Scissors Sisters, soprattutto nel cantato; "Animal" che riporta sulla carreggiata dei vecchi Muse e l' ultima, "The Second Law: Isolated System", forse la più interessante del disco.
La pecca più grande di questo album, a mio parere, è lo studio timbrico e la struttura compositiva delle varie canzoni: quando in "The Resistance" synth, basso, chitarra e batteria viaggiavano parimenti nella stessa rotaia, in "The Second Law" i synth e gli spunti elettronici vengono troppo soffocati da una chitarra spesso ed inutilmente troppo distorta ed aggressiva, che non perde mai occasione di sovrastare il resto dell' "orchestra", forzando quindi esplosioni melodiche scontate e già sentite.
Pollice in giù, dunque, per questi Muse del 2012 che usano i synth solo per creare aborti di liuteria.
Elenco tracce e video
Carico i commenti... con calma
Altre recensioni
Di ThePresident
«Le canzoni scritte da Matthew Bellamy riescono sempre a sorprendere senza mai essere scontate.»
«Un disco non rivoluzionario, non ancora perfetto, ma sicuramente godibilissimo, con il quale i Muse semplicemente si divertono a fare i Muse.»
Di Bert
La cui funzione principale è ricordarti durante l'interrogazione di chimica quale sia la seconda legge della termodinamica.
Ogni canzone rappresenta un'atmosfera diversa, più o meno riuscita.
Di definitelyalex
"Potenti e leggeri, magniloquenti e kitsch, coraggiosi e commerciali, amati e odiati. Sono i Muse."
"The 2nd Law rappresenta una svolta nella loro carriera, vedremo se sarà LA svolta come è stato 'Kid A' per i Radiohead."
Di simo ghelli
I Muse unici nel riuscire a sintetizzare semplicità e complicatezza in maniera intelligente.
The Second Law è un album che deve mostrare idee chiare pur sapendo che nulla di nuovo si può fare.
Di Rage
"La Seconda Legge... è la Seconda Legge dell’Evocazione dei Morti, conosciuta ai più con il motto 'Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.'"
"Ai discografici è piaciuto e a questo punto mi viene da sospettare che sti discografici non capiscano un emerito cazzo."