Muse - "The Resistance"
Il nuovo titolo dell'album mi lascia credere in uno spiraglio di luce che non intravedo da diversi anni. Esattamente 10 da quando conobbi Matthew Bellamy & co.
Ma al primo ascolto capisco che qualcosa non mi torna. Dove sono finiti i Muse di "Showbitz" e "Origin Of Symmetry"???? La band ruvidamente rock che eravamo abituati a conoscere, dal sound aggressivo e potente???? I riff chitarristici, il basso imponente e la batteria incalzante, il trio che ci aveva fatto innamorare????
Nel nuovo lavoro compare sempre in primo piano un suono di synth forse troppo presente adatto sicuramente alla struttura degli 11 brani del disco, che non irrompe prepotentemente e con una base ritmica spesso ripetitiva. Dopo i primi ascolti dell'album posso confermare che sicuramente è un disco che va ascoltato, ma che non entra di certo nella mente di chi ascolta muscia di un certo spessore. Troppe le forzature per la realizzazione dei brani (o almeno spero sia così). Un disco adatto ad entrare nelle hit e che in alcuni punti non manca di originalità, come la band, che ne ha ben da vendere.
In attesa nel futuro di poter ritrovare l'origine della simmetria.
Mark Novo
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Altre recensioni
Di tomgil
Bellamy è una sorta di Tarantino della musica del Duemila, capace di unire sacro e profano in un solo disco.
Questo album conferma i Muse come una delle band mainstream più interessanti e meno scontate oggi in circolazione.
Di nss_gabriele
Un album coraggioso, sincero nonostante una produzione sfarzosa, privo di un capolavoro energico ma dalla qualità media più alta che in passato.
I Muse, liberatisi da fascinazioni esotiche, comunicano questa volta con rinnovata varietà espressiva e capacità tecnica senza freni inibitori.
Di Starblazer
Mi sono bastati pochi secondi di ascolto per cancellare queste titubanze da miscredente e provare il piacere di riaccendere una fiamma mai del tutto sopita.
L'apice assoluto, il capolavoro del disco è senza ombra di dubbio la sognante utopia di "United States Of Eurasia", che si può definire a pieno titolo la "Bohemian Rhapsody" dei Muse.
Di temi
Questo è un album in cui non ci sono cadute di tono, l’ispirazione è sempre massima, la genialità cresce brano per brano.
Prendete il capolavoro “United States Of Eurasia”: a tratti è spudoratamente à la Queen, altrove intermezzata da un’orchestra arabeggiante fino al finale con Chopin.
Di KIMIr
E tutto insieme suona veramente "da Dio".
Exogenesis Symphony ... è indescrivibile quanto si può provare nel concentrarsi ed ascoltare solo quanto esce dal proprio stereo.