L'EP che precede il primo, seminale album dei My Bloody Valentine è una piccola gemma sottoforma di trip sonoro della durata di un quarto d'ora, in grado di regalare non poche emozioni a chi ha ancora voglia di immergersi in quel macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, seppur presenti in misura minore rispetto alle opere seguenti.

La canzone che più aderisce al sound del futuro è l'opening nonchè title track "You Made Me Realise", un viaggio schizzato caratterizzato dal basso martoriato di Debbie Googe accoppiato ad una eterea melodia immersa nel frastuono musicale, con un'unica sosta (se così si può chiamare) concessa da un minuto di intenso feedback, prima di riemmergersi nella tempesta sonora. Prosegue il discorso l'ipnotica odissea di echi beatlesiani "Slow" e il pop-folk della sublime "Cigarette In Your Bed", mentre nelle ottime "Thorn" e "Drive It All Over Me" sentiamo ancora rieccheggiare le nevrotiche e ingenue radici punk di Kevin Shields.

Ottimo per chi ha voglia di compiere brevi immersioni nel muro sonoro dei primi "fissa scarpe".

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