Nel mondo musicale femminile Nada Malanima è una persona dotata di un carisma molto particolare. Una che ti sembra priva di cuore in certe liriche ma che in realtà il cuore ce l'ha. Una che ha saputo e sa tuttora vivere senza cadere nella peggior forma di trash.

Io sinceramente suddividerei in tre fasi la sua carriera: dalle canzoni semplici ("Ma Che Freddo Fa") è passata in seguito a sperimentazioni mai banali ma piene di anima ("Ho Scoperto Che Esisto Anch'Io", lavoro con i testi scritti da Piero Ciampi, o i dimenticati -ingiustamente- esperimenti elettronici di "Noi Non Cresceremo Mai" e "Baci Rossi"), fino alla maturazione definitiva, che già si intravedeva con "Dove Sei Sei" del 1999, e che si è completata con luscita del suo capolavoro, "L'Amore E' Fortissimo e Il Corpo No". Un disco sincero, duro, pesante. Analogo discorso per il degno successore "Tutto L'Amore Che Mi Manca" del 2004. Senza contare poi la collaborazione con Massimo Zamboni nel cd "Sorella Sconfitta" e nel live "L'Apertura".
2007: è l'anno di questo "Luna In Piena", ultimo capitolo di questa nuova trilogia (per come la vedo io) dell'ex pulcino di Gabbro, oggi rockettara odierna, sotto la RadioFandango.

Perché anche Nada è una rocker. E, fino a prova contraria, ora è più rocker lei piuttosto che Ligabue, o Vasco Rossi, o la Nannini (tutti e tre ormai smunti, dissolti, pur avendo fatto delle cose molto valide anni fa).

E' una base quasi elettronica, quasi da discoteca, ad introdurre l'ottima titletrack, presentata a Sanremo. Ma quella base inganna, ed a confermarlo sono quelle chitarre e quegli archi che arriveranno in seguito.

Ma è solo l'inizio, prima di essere catapultati in una dimensione quasi lo-fi, con la coinvolgente ballata "Pioggia D'Estate".

"E vola questo mondo vola intorno
E sanguinano gli occhi nel rimpianto
E vola questo mondo vola basso
E sanguinano gli occhi per il vento"


Dalle tracce successive si respirerà un'aria particolare. Un'aria con un pizzico d'Appennino reggiano, visto che ad assistere la Malanima in questo lavoro sono Simone Filippi e Luca Rossi degli Ustmamò.

Lei però è capace anche di essere in altre canzoni quella stessa "luna in piena" sotto forma umana, vista la sua capacità di osservare le "Distese" (sotto il dobro suonato egregiamente da un personaggio da scoprire come Cesare Basile), o di confrontarsi con "Il Sole Grosso", il suo opposto ("E se rimane un po' di neve / Si scioglierà in queste vene / E tutti i nodi al pettine verranno").

E la nostra si trova anche sul punto di affrontare l'incapacità di riuscire a comunicare con gli altri ("L'Attaccapanni"), fino a sintetizzare sotto forma di blues i motivi di una separazione in "La Verità" ("Non mi devi odiare / Perché ti lascio andare"). Per poi calmarsi quando ai suoi occhi appare una bella giornata ("Questo Giorno"). Ma il tutto dura poco. E a testimoniare ciò sono le "Combinazioni" con cui avrà a che fare. La conclusione: non è "Tutto A Posto" ("Maledetta, è una guerra persa / Tra le ossa in questo stato mi trascino disarmata"). Ne consegue una certa pazzia ("Coccodrilli nelle chiese, forza d'urto prepotenza / Luna piena s'incatena a una finestra poi si svena").

Si guarda intorno e si rende conto che certe cose sono difficili da recuperare ("Niente Più"), pur sperando di risolverle in ogni modo.

Ma ai nostri occhi questa luna, questa Nada in meditazione (vedesi la copertina), è davvero in piena. Lucente e capace di mantenere la sua forma. Come al solito. Senza avere per forza la voglia di fare un altro capolavoro, senza pretendere di saper ballare per forza il tango o il valzer. Basta essere sinceri con sé stessi e davanti agli altri. Poi magari un altro capolavoro uscirà fuori sul serio prima o poi, ma in questo caso il risultato è soltanto molto ma molto buono.

Da ascoltare.

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