Questa mattina al risveglio, ancora mezzo rincoglionito, ho aperto la pagina ufficiale dei Napalm Death e ho dovuto ricacciare in gola una sorta di urlo liberatorio per quanto ho letto. La band ha infatti in programma un nuovo tour primaverile in Europa, anche se per il momento non sono previste date nella nostra penisola, e soprattutto a Marzo pubblicheranno una nuova doppia raccolta (per chi fosse interessato consiglio la visione della "succulenta" immagine di copertina) con 31 brani di inediti e rarità composti tra il 2004 ed il 2016. Ritengo sia ormai imminente, sono passati ben tre anni da "Apex Predator - Easy Meat", il rilascio di un nuovo disco. Direi che l'anno non poteva partire meglio in ambito estremo.

Perchè qualcuno su queste pagine ha scritto: "Gli inventori del Grindcore....e dopo trent'anni di carriera sono ancora i numeri UNO.....Siege of Power....." (mi sono autocitato).

Per ingannare l'attesa e per festeggiare mi butto nell'ascolto (con le necessarie cuffie viste l'orario mattiniero) di un loro vecchio EP del 1999 che contiene sei cover di gruppi Hardcore Old School-Punk-Death. Band altrettanto seminali che sono state anche una decisa fonte di ispirazione per la band inglese.

Formazione che vedeva ancora la presenza del compianto e mai dimenticato Jesse Pintado alla chitarra; con gli storici Mark, Shane, Mitch e Danny uniti più che mai per dimostrare, ancora una volta, che sono sufficienti una manciata di minuti per creare il vuoto alle loro spalle.

Un vuoto mai colmato dalla concorrenza.

Sono i centoquattro secondi di "Politicians", dei nostri Raw Power, a gettare subito scompiglio nell'ascolto. Disarmante dimostrazione di forza ed autorità; dopo un inizio trattenuto ecco l'esplosione e la netta virata verso quel suono Hardcore primigenio che è un condensato di istinto e rabbia. Mark urla come un folle demone, non curandosi dei "danni" arrecati alle sue corde vocali. Gli altri lo seguono, dolorosamente.

Tirano un attimo il fiato nel secondo brano degli Slaughter poi si rimettono in marcia; una marcia spietata che da qui alla fine non darà tregua.

Ed allora ecco servite le mitragliate apocalittiche di "Maggots in Your Coffin" (!!) dei Repulsion dove è il drumming micidiale da tanto veloce di Danny a mettersi in evidenza. Il meglio lo riservano per la sequenza conclusiva degli ultimi due brani: omaggiano a loro modo Death e Dead Kennedys. Se non conoscete queste due autorità musicali vi chiedo di fermarvi qui. Sparendo dalla circolazione...AZZ...

L'innesco mortale è prodotto nei primi secondi di "Back from the Dead" scritta da Chuck Schuldiner nel lontanissimo 1985 agli albori della scena Death Metal. I cinque cavalieri del male rendono onore al brano ed all'autore con una prestazione sonora e canora semplicemente epocale. Peccato soltanto dover auscultare il tutto in cuffia per non svegliare famiglia e vicinato. Ma si spingono ancora oltre con il minuto e poco più della terminale "Nazi Punks Fuck Off" dei Kennedy morti. Cosa posso dirvi di questo monumento: dal vivo i Napalm la suonano sempre e sotto il palco è il totale pandemonio. Si scatena una lotta primordiale tra gli astanti: corpo e cervello in poltiglia...DEVASTAZIONE TOTALE...

"Punk ain't no religious cult, Punk means thinking for yourself.
You ain't hardcore 'cause you spike your hair, When a jock still lives inside your head.

Nazi punks, Nazi punks,
Nazi punks, Fuck off!!"

Ora posso partire per la programmata escursione sulle mie innevate montagne.

Ad Maiora.

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