La Nena Band, ensemble attiva dal 1981 al 1987 comprendente anche Uwe Fahrenkrog alle tastiere, Carlo Karges alla chitarra, Jurgen Dehmel al basso e Rolf Brendel alla batteria oltre all'adorabile frontwoman Gabriele "Nena" Kerner, è una scelta intelligente, di classe e non scontata per chi crede che la cosiddetta pop music debba essere prima di tutto immediata, empatica e priva di pretenziosità e fronzoli inutili, senza tuttavia dimenticare buon gusto e personalità. La risposta tedesca, o più in generale la risposta intelligente e "classy" agli americani Blondie, ha una storia che si intreccia a doppio filo con la scena NDW, fiorente e ricchissima fucina di idee, e l'immediato exploit di "99 Luftballons", contenuta nell'album d'esodrio datato 1983, ha rappresentato una delle maggiori spinte propulsive per questo eterogeneo movimento, facilitandone l'uscita dall'underground e dai confini teutonici. La ricetta di Nena è semplice quanto efficace: vivace ed eterogeneo pop rock rivisitato in chiave new wave, una buona dose di chitarre, ritornelli di ottimo impatto ed a volte una caratteristica impronta sognante e visionaria nel sound e nel songwriting, di cui l'universalmente nota hit è un esempio perfetto. Aggiungete al tutto una vocalità gradevole ed espressiva e la bellezza semplice, sbarazzina ma a suo modo elegante della frontwoman ed avrete tutti gli ingredienti per una proposta interessante e di sicuro interesse, sottovalutata ed ingiustamente ricordata come one-hit wonder fuori dai confini teutonici.

L'ottimo album d'esordio, palloni aerostatici a parte, è un disco che si fa ricordare soprattutto per la vivacità pop-wave di episodi come "Indianer", "Nur Getraumt" e "Leuchtturm" mentre il suo degno successore, curiosamente intitolato "?", è un prodotto all'insegna del'evoluzione nella continuità, un po' più riflessivo, un po' meno immediato, un po' più maturo, più lento e dilatato nei ritmi rispetto al fortunatissimo esordio, a cui tuttavia non ha assolutamente nulla da invidiare se non una nuova hit di impatto internazionale, ma ai fini della valutazione complessiva è solo un dettaglio ben poco rilevante. Nena e soci continuano ad amalgamare sapientemente e con gran gusto strutture e sonorità anni '70 e '80, new wave e pop rock, elettronica e chitarre, con buon gusto e spiccata sensibilità melodica, provando a sperimentare nuove soluzioni come nel caso di "Das Land Der Elefanten", curioso, assai gradevole ed accattivante fusione tra new wave e percussioni etniche che si pone, per la visione immaginifica e per l'originalità della proposta, ma non per il potenziale riscontro di pubblico, come la "99 Luftballons" dell'album. Il lato più sbarazzino ed easy-listening dell'eclettica personalità di Nena rivive in alcuni frangenti come "Kuess Mich Wach", che stempera in un solare refrain di gusto molto pop femminile anni '60 una certa fredda tensione accumulata nelle strofe, la new wave ballabile e sottilmente sexy di "Sois Bienvenu" e soprattutto nell'opener "Rette Mich", brillante, vitale ed entusiasta, scandita da una chitarra pop-punkeggiante e colorata dal suono sognante di un flato campionato ed in una titletrack di fattura squisita, "?" o "Fragezeichen" che dir si voglia, semi-ballad dal sound corposo e rotondo, chitarre incisive nei punti giusti, arrangiamento elettronico efficace ed avvolgente ed uno spumeggiante assolo di sax conclusivo per una pop song dalla bellezza classica ma personale e carismatica. "?" è un album più equilibrato nel suo predecessore, che concede più spazio a sonorità riflessive, un po' più ombrose e sicuramente più femminili e decisamente meno radio-friendly; le suggestioni fiabesche di "Unerkannt Durchs Maerchenland", new wave, percussioni etniche ed un fascino enigmatico ed indecifrabile e l'eleganza leggermente ipnotica e notturna di una marcia lenta e scandita, evoluzione più raffinata di "Satellitenstadt" dell'album precedente, ma anche la dolcezza ingenua e sognante di "Lass Mich Dein Pirat Sein" ed una pregevole love song come "Ich Haeng' An Dir", con un bel tocco blueasy/retrò nelle chitarre e nell'arrangiamento, chiudendo infine con una bellissima piano-ballad, novità assoluta per Nena & Co, "Der Anfang Vom Ende", teatrale, intensa e di grande trasporto, sound classico, caldo e dritto al cuore, perfetto per assicurare un finale perfetto a questo bell'album.

Non solo "99 Lufballons" ma molto di più per la bella Nena Kerner, una simpatica ed anche originale artista a cui non si possono non riconoscere doti preziosissime come la sincerità e l'entusiasmo, ed un'essere "alternativa" che deriva da una personalità propria e ben coltivata, pop genuino con classe e competenza, un'empatia ed un feeling che se aspetto di ritrovarlo nelle varie Ellie Goulding, Lykke Li e Kate Nash fanno prima ad inventare il moto perpetuo; peccato che dopo una prova di maturità ampiamente superata i successivi album "Feuer Und Flamme" e "Eisbrecher" si riveleranno convincenti solo a sprazzi, decretando infine lo scioglimento della band e l'inizio di una carriera solista non priva di buone prove ma complessivamente incostante per Nena Kerner, i cui primi due album con la band, "?" con più ricchezza e maturità rispetto a "Nena", rappresentano un lascito di notevole valore, da cui le nuove aspiranti vedette di un pop tanto pretezioso quanto impersonale ed asettico dovrebbero studiare approfonditamente e, possibilmente, prenderne esempio riconoscendo a questa piccola-grande artista l'importanza e le lodi che merita.

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