Tracklist:

SEARCHING / PERCIVAL / IN ST PETER'S DAY / ONCE THAT I PRAYED / A LAND TO LIVE A LAND TO DIE / GIGA / TO EDITH / BRIGHT LIGHTS / MUDDY MADALENE / LYING HERE

Lineup:

Nico Di Palo - guitar, lead vocals; Gianni Belleno - drums, vocals; Frank Laugelli(Rhodes) - bass; Maurizio Salvi - piano, organ, synthesizer; Vittorio De Scalzi - guitar

Dopo il successo europeo del "Concerto grosso" i New Trolls tentano l'approccio al mercato internazionale con un doppio album (ora su singolo CD) registrato metà in studio e metà dal vivo.

L'album di studio è una sorta di concept perchè tematicamento legato al tema della ricerca, che sia personale ("Travelling, wish I knew where I was going / Every place now looks the same / Nothing new seems to come my way / All my life I've been searching for something…" si canta nell'iniziale "Searching") o di un intero popolo che cerca "una terra per vivere e una terra per morire". Anche sul piano musicale l'album presenta un'apprezzabile coesione stilistica. Tutti i brani infatti si muovono sulle trame intessute dalla chitarra acustica e dal pianoforte sui quali di volta in volta si delineano dei brillanti assoli di chitarra acustica ("Percival") o elettrica ("Searching"), piano e organo ("A land to live a land to die").

I brani migliori sono i due di argomento religioso (un topoi classico del rock progressivo italiano vedi i Metamorfosi e Il Rovescio della Medaglia, tra gli altri) "Once that I prayed" e "In St. Peter's day": quest'ultima, in particolare, che tratta il tormento di S. Pietro ("For three times I heard the day bird cry, For three times your love I have denied now, I hear the beating of the hammers crucifyng the soul off all summers") è uno degi migliori brani dei New Trolls, sicuramente ispirato, nell'incantevole utilizzo del mellotron e dei timpani, ai primi King Crimson.

L'album dal vivo è tutta un altra bestia con un sound molto vicino ai Deep Purple ed ai Jethro Tull più hard (ma con Hendrix al posto di Barre...). Sono brani grintosi e spesso pregevoli ma che effettivamente, come rilevò la critica dell'epoca, cadono spesso nel virtuosismo fine a se stesso, come nella lunga "LYING HERE" che tenta faticosamente di coniugare l'iniziale canto gregoriano con l'Hard rock finale.

In conclusione il voto: 5 per la parte in studio + 3 per la parte live = 8 : 2 = 4.

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