Ma come è possibile che su un sito musicale di qualità in cui sono presenti una secchiata di recensioni di Burzum, Defecatius Intestinalis e Motosega Agguerrita non esita un richiamo al capolavoro di Re Inkiostro, qui all'apice della sua carriera musicale e autodistruttiva.
Fradicio di genio e trasandatezza il nostro si lancia a tutta birra contro una parete di perdizione insieme ai fidi Bad Seeds con il folle Kid Congo Powers, cooptato dai Gun Club.
Il risultato è un coacervo di misticismo drogato, paure ancestrali, demenza da alcool ed un cazzotto in faccia a chi loda lo stile heroin-chic... uno schiaffo, un urlo atroce di disperazione e una richiesta di aiuto: queste cose tutte insieme sono rinchiuse nello scrigno malsano di Tender Prey, concepito in condizioni psicofisiche estreme e totalizzanti.

"Mercy Seat" è il capolavoro che tutti conosciamo, la canzone che anche Johnny Cash ha onorato nel terzo volume delle sue American Recordings: una cavalcata selvaggia e paranoide incistata nella mente di un condannato a morte che blatera dei suoi ultimi giorni, negando e poi ammettendo le proprie colpe, il tutto condito da richiami biblici solenni e imprecazioni di strada... capolavoro di arrangiamenti e vero maelström sonoro privo di argini che lo contengano. "Deanna" è un'"O happy days" sulle strade di Assassini Nati o della Rabbia Giovane di Terrence Malick: una canzone disgregata e fracassona che parla della storia di amore tra un omicida e la sua complice, uno spasso di fantasia on the road e truculenza assortite.
"Mercy": probabilmente il capolavoro lirico di questo disco che narra la parabola sporca di un profeta abbandonato a se stesso, coperto da una pelle di cammello e grondante acqua di palude, che alza gli occhi al cielo e grida pietà al Signore. C'è qualcosa delle Tentazioni di Sant'Agostino di Durer in questa canzone... un inno atroce e disperante ma allo stesso tempo convinto di poter vincere le proprie debolezze e di poter raggiungere la riva... la salvezza.
"Up Jump The Devil" è una canzone in stille Kurt Weill, molto teatrale e colorata, che illustra la nascita di un diseredato e ricalca il personaggio dell'unico romanzo di Cave: E l'Asina Vide L'Angelo, piccolo capolavoro sulle tracce di Steinbeck, dove un povero storpio nasce in una valle di peccatori per poi redimerla come un Cristo cifotico. "Slowly Goes The Night" è una ballata in stile Burt Bacharach, interpretata con garbo e classe e che un poco anticipa la futura incilnazione artistica del nostro magro cantastorie. Questo pezzo fa coppia con "Watching Alice": un brano triste e colmo di spleen, che molto candidamente ci dipinge a tinte pastello un guardone intento nella propria pratica quotidiana... spiare Alice mentre si sveste, mentre si cambia e fuori è giugno, mentre fuori comincia il caldo e lui si rintana, novello Raskolnikov, nella propria cameretta-sepolcro-luogo di onanismo selvaggio.
"Sugar Sugar Sugar", canzone non citata nella tracklist che irrompe come una carica di cavalleria... decisi colpi di basso e un muro di distorsioni coprono il canto stuprato di Cave, il suo inneggiare alla preghiera, all'unica ancora di salvezza che sembra essere questa fede barbarica e piena di timore per il Padre. Il Dio di Cave non è un Dio buono, ma un terribile giudice, un catastrofico pugno pronto ad abbattersi sul fratello che sbaglia... è il Dio dei campi di battaglia inondati di cadaveri; ed è questo panorama atroce ma è anche questa speranza che ci soffia dolcemente in "New Morning": dolce commiato di un generale alla propria truppa sconfitta, mentre il cielo è rosso sangue e i soldati sono stati trucidati. Ma forse c'è ancora una speranza per andare avanti, ripulirsi di nuovo, affrontare i propri demoni e non vedere più gli altri con artigli serrati ma mani pronte a stringere, carezzare e confortare.

Dopo questo disco, e dopo aver quasi perso la vita, Cave si toglierà gli abiti del tossico terminale per indossare quelli del sopravvissuto crooner, cantautore di amori spezzati e di vita sul lato sbagliato della strada; ma questa vetta compositiva e umana non verrà mai più eguagliata per urgenza e fuoco creativo, dovuti all'estrema condizione esistenziale dell'autore.

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