Tradizione e modernità
Comprai questo cd a scatola chiusa, invogliato all'acquisto solo dal nome di Nicola Conte, conosciuto ed apprezzato Dj-arrangiatore-Jazzista. Il nome di Rosalia de Souza mi era pressochè sconosciuto. Comunque mi è andata bene, nonostante gli acquisti a scatola chiusa possano essere vere e proprie fregature, diciamo che questa volta mi è andata decisamente bene. Abbiamo di fronte un ottimo disco da qualsiasi parte lo vogliamo vedere, criticare o semplicemente ascoltare. La musica è un notevole incontro o più propriamente incrocio; tra elettronica, Drum&Bass, Downtempo, Jazz e Bossanova. Rosalia de Souza, originaria di Rio de Janeiro, è una bravissima cantante di Bossa che in Italia già dalla fine degli anni '80 ha fatto della nostra penisola la sua nuova patria adottiva e professionalmente ha iniziato a muovere i primi passi collaborando con artisti italiani di Ishtar e Schema Records. Nicola Conte è esponente di un "nuovo" sperimentalismo che mischia insieme la poetica, l'eleganza e raffinatezza del jazz con i ritmi elettronici prediligendo Downtempo e Drum & Bass. Quello che nè viene fuori da questa collaborazione è la rivisitazione di alcuni classici di Bossa degli anni '60 riletti e risuonati in modo più moderno grazie agli arrangiamenti ed alle basi create ad hoc dal bravissimo Dj barese. Troviamo anche brani originali da ascivere ai due protagonisti del cd che assolutamente non sfigurano di fianco a pezzi della tradizione brasiliana.
Nonostante il tutto possa sembrare quasi un esercizio di stile, vi posso assicurare che siamo di fronte ad un più che riuscito e gradevole disco dalle atmosfere ora rilassate ora movimentate che ha nel suo punto di forza il canovaccio jazz-bossa sul quale si muove l'intero cd. La voce di Rosalia de Souza è bellissima nella sua semplicità e leggiadria. Voce calda e morbida suona come una ninna-nanna ma diventa anche trascinante e si integra alla perfezione diventando parte integrante nelle composizioni assolutamente più brasiliane. Regala a quest'ultime quello spirito e quella attitudine che , penso, solo chi è Brasiliana/o può avere. E se ancora non vi basta posso dire che la Bossa già di per se è una sorta di jazz impoverito e meno tecnico, fondamentalmente (analogia col tango argentino) musica che tratta tematiche tristi ma alla luce del sole e della spiaggia di Ipanema, quindi inevitabilmente il risultato è già di per se una cosa tutta interessante e da scoprire. Tristezza e felicità si cercano, si completano, si incontrano e fuggono. Il sole ed il mare che diventano parte della tristezza ma che anche la indeboliscono solo per il fatto di essere lì. E poi ancora riferimenti musicali di indubbio spessore grazie anche alla prova degli ottimi jazzisti coinvolti che suonano e si fanno suonare dalla maestria di Nicola Conte che ne guadagna in stile e ne esce come un Art-Director meritevole di statuetta.
In definitiva un bel disco, vivamente consigliato, a chi ama le tradizioni ma anche a chi ama le novità. A chi ama gli aperitivi ma anche a chi ama la cena dall'antipasto al caffè. A chi piace il jazz e a chi ama la musica Brasiliana e soprattutto a chi non storce il naso di fronte al vecchio che riportato in superficie e ripulito diventa nuovo e moderno e regala ottimi spunti sui quali soffermarsi.
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