Io prendo Reznor e lo infilo in una pressa idraulica.
Se vuole auto-campionarsi mentre un pezzo di metallo lo maciulla per bene e ottenere così un suono veramente spacchioso, di quelli che lo hanno rivelato per il genio che è, ok.
Altrimenti, si fotta.

No, Trent non può pensare di accontentarci così. Lui stesso, creatore di poesia industriale malata e maestosa, non può accontentarsi così.
Non con questo "With Teeth", che dieci anni fa sarebbe stato un bel disco, ma che adesso è - in una parola - inutile.

C'è una canzone, una sola, che aggiunge qualcosa al respiro crepitante e angoscioso del mondo di NIN, ed è Right Where It Belongs: calma e caustica, sembra il filmato appannato di un bicchiere di acqua e calcio idruro (non provateci a casa).
Per il resto, si auto-cita (esemplari in questo senso The Collector e The Hand That Feeds), senza neanche tanta qualità.

La delusione è grande almeno quanto lo erano le attese.

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