Un viaggio psichedelico tra introspezione, poesia e sperimentazione sonora
Con il loro ultimo album, i No Strange ci trasportano in un universo sonoro ipnotico, capace di risvegliare immagini e sensazioni profonde. Il nuovo disco si presenta come un’esperienza immersiva, una fusione di musica e poesia che invita a rallentare il tempo e ad ascoltare in silenzio, lasciandosi guidare in un viaggio spirituale e meditativo. Salvatore "Ursus" D'Urso e la band ricreano l’intensità di un rituale sonoro, portando avanti una tradizione psichedelica che guarda al passato per proiettarsi in avanti, oltre i confini convenzionali del genere.
Il disco si divide in due parti distinte, creando un percorso dall’elemento terreno a quello etereo. La prima sezione, dal sapore folk rock, intreccia melodie ispirate ai Fairport Convention e all’Incredible String Band, trasportando l’ascoltatore in atmosfere pastorali e incantate, per poi passare a un crescendo psichedelico carico di tensione e introspezione. La seconda parte, più astratta e kraut, si avventura in territori sonori cosmici, dove influssi orientali e suggestioni rituali si fondono in una suite ipnotica e pulsante, da ascoltare a occhi chiusi, lasciandosi trasportare oltre la realtà.
Una delle scelte più significative di questo album è la strumentazione, accuratamente selezionata per esaltare il suono organico e senza tempo del disco. La seconda facciata, in particolare, colpisce per la coraggiosa improvvisazione registrata in un antico monastero (come facevano i Popol Vuh): un luogo sacro in cui la band ha utilizzato un organo a canne rinascimentale, strumento dal timbro avvolgente e quasi mistico. L’eco delle note nell’ambiente carico di storia crea un’atmosfera senza pari, in grado di trasportare l’ascoltatore in uno spazio sospeso, dove il suono sembra fluttuare e dilatarsi all’infinito, evocando scenari onirici e rievocando il loro disco capolavoro "L'Universo". Quest’approccio, che richiama le sperimentazioni di Popol Vuh e Klaus Schulze, esprime la volontà dei No Strange di andare oltre la pura tecnologia, cercando nella materia e nella storia la radice autentica di ogni vibrazione.
La componente lirica aggiunge una dimensione romantica e personale al disco: i testi sono poesie nate da un amore vissuto a distanza, un sentimento intenso e malinconico che unisce la modernità dei social a richiami alla Summer of Love e alla cultura psichedelica degli anni ’60. Pur ispirati a un’esperienza intima, questi versi possiedono una forza universale, un linguaggio poetico capace di adattarsi a infinite interpretazioni. Ciascun ascoltatore potrà trovare nelle parole di D’Urso una traccia di sé, un riflesso di emozioni sospese tra lontananza e nostalgia, tra desiderio e trascendenza.
Nonostante alcune difficoltà legate alla salute e agli anni di pandemia, i No Strange conservano una vitalità invidiabile e un seguito internazionale in crescita, con fan appassionati soprattutto in Giappone. La prospettiva di un tour negli Stati Uniti – un progetto sospeso da tempo e ora di nuovo possibile – rappresenta una luce per il futuro della band, un segnale che, nonostante il tempo e le difficoltà, la loro musica continua a vivere e a ispirare nuove generazioni.
In questo disco, i No Strange esplorano ogni angolo della psiche umana, tracciando percorsi sonori che fluttuano tra la realtà e il sogno. È musica per chi cerca qualcosa di più profondo, per chi desidera perderci e poi ritrovarsi. Un’esperienza sonora che invita a lasciare andare ogni rigidità e a immergersi in un mondo di pure emozioni. Pubblicato da Area Pirata il disco è disponibile su Bandcamp: https://areapiratarec.bandcamp.com/album/chiedilo-a-te-stesso.
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