"Un live con un'orchestra sinfonica da 79 elementi è estremamente raro, in Italia. E' una cosa che, per quel che ne so, hanno fattto giusto band come Pink Floyd o Metallica. Senza volerci paragonare a loro, questa è forse la soddisfazione più bella che ci siamo mai presi nella nostra carriera. Realizzare questo sogno è stato per noi tagliare il traguardo più importante, l'apice della nostra storia come gruppo. Ci è costato molta fatica" - Beppe carletti, unico fondatore rimasto dei Nomadi.
Questo non è un live, questa è un opera rock.
Novanta musicisti danno spettacolo unendo classica e rock in una sola materia, unica, indivisibile. Molti dei più grandi successi del gruppo emiliano riarrangiati alla perfezione con la Omnia Symphony Orchestra diretta dal maestro Bruno Santori.
Il Live è disponibile in tre versioni: 2CD, DVD, 2CD + DVD. Essenso io un grande estimatore dei Nomadi ho scelto quest'ultima: non poter guardare il concerto, le smorfie, le luci un po' mi dispiaceva, ma non poterselo sentire altrove, dando sfogo alla mia fantasia nel creare immagini mi dispiaceva ancora di più. Nel CD c'è praticamente tutta la scaletta del concerto, registaro a Brescia il 6 e 7 aprile 2007, dove si alternano pezzi nuovi e vecchi, tranne due canzoni contenute solo nel DVD (tre se si include il "Tedeum" finale). Alcuni pezzi sono presi dall'ultimo album "Con Me o Contro di Me".
Anche se non avevo mai dubitato della riuscita del concerto avevo paura che i Nomadi (come spesso hanno fatto) suonassero solo le solite (belle) canzoni di sempre, trascurandone altre ugualmente belle ma purtroppo lasciate nel dimenticatoio. Per fortuna mi sbagliavo, oltre alle famosissime "Io Vagabondo", "Canzone per un amica", "Auschwitz" possiamo trovare canzoni quasi sconosciute come la ambigua "Immagini", "Se non ho te", "Il Destino", canzoni che appunto non vedono la luce da molti, molti anni. Nell'album sono presenti anche due inediti in studio, stavolta suonati interamente dal gruppo: "Ci vuole un senso" in puro stile nomade, uscito qualche tempo prima nelle radio italiane come singolo, e "La mia terra" con un tema riguardante l'immigrazione ma che in realtà tocca molti altri aspetti.
Un merito particolare va al cantante, Danilo Sacco. Pur conoscendolo bene non aspettavo che toccasse livelli così alti, interpretazione mozzafiato, voce perfetta. Per dare meglio un idea, consiglio di andare a sentire "Asia", "Trovare Dio" e "Auschwitz", tutte tre arrangiate spendidamente. Da segnare anche Cico Falzone, grande protagonista. Sentire un assolo di chitarra elettrica mente si unisce agli archi dell'orchestra fa venire la pelle d'oca.
Unico punto a sfavore è il fatto che si è sentito meno il pubblico nomade, almeno nel cd visto che non si poteva vedere. In vari punti la musica troppo alta copriva le voci già non amplificate degli spettatori e se nel Dvd li si poteva sentire urlare "Venga e ti prenda per mano..." nel cd questo risultava più difficile. Ma, a parte questo, il risultato è un ottimo disco, degno live dopo dieci anni dall'ultimo "Le strade, gli amici, il concerto..."
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