Ci sono cose che nella vita possono assumere un ruolo fondamentale nello sviluppo della propria vita. Ti fanno allontanare o avvicinare ai vai mondi della conoscenza. Non necessariamente si deve incontrare per le strade un guru che ti esprime con falsa modestia che "la felicità la trovi dentro te stesso" ma certamente è vero che stà nelle piccole cose. Per qualcuno ci vogliono emozioni forti fatte di rischio e di ricerca del limite.

I NomeansNo sono la più grande band del pianeta, la più solare, la più indecifrabile, la più simpatica, la meno banale, la più potente e senza per questo dover mettere in bella mostra una show room di Marshall. Sono il compendio della musica indie-punk, capace di mischiare una evidente attitudine zappiana per le ritmiche matematiche con la stessa capacità di prendersi in giro, potenziando la loro empatia verso il pubblico con il punk rock, per poi ributtarsi in soluzioni ritmiche improponibili per gli umani.

Credo di amare incondizionatamente pochi altri come loro: sono un riferimento di stile, del vivere bene senza farsi seghe mentali, dell'essere coerenti e di amare ciò che si fa. Quest'anno è solo la terza volta che vengono in Europa e il Barrumba, che lascia la sede storica di Torino per un luogo un po' ameno, ma di grande fascino, con le montagne che lasciano visibile sulle pendici un altro messaggio di forte negazione, ma allo stesso tempo di dichiarata scelta di campo (No Tav) e i cui pendii si immergono nel lago, sono davvero un posto ideale per accogliere il gruppo di Vancouver che si presta prima del concerto a parlare apertamente con il sottoscritto.

La performance è anticipata dagli Stearica gruppo di Torino, che aveva accompagnato anche gli Zu qualche settimana prima all'Ortosonico di Pavia, riproponendo di fatto una matrice sonora che spazia un po' tutto il post rock strumentale. Poi loro. Grande avvio, che fa da preludio a una scaletta davvero rivolta alla vena più scanzonata del loro repertorio punk rock, dai pezzi veloci e divertenti tra cui I‘m an Asshole come pezzo di apertura, a cui alla fine del concerto farà eco la grandissima Big Dick, come sempre immancabile. E così si passa velocemente a pezzi tratti dall'ultimo disco All roads lead to ausfahrt tra cui In her eyes, So low, Mondo nihilissimo 2000 per poi buttarsi nella STORIA, quella di "Wrong" per intenderci, la loro vera summa con Two lips, two lungs and one tongue e la strepitosa The Tower anticipata da Nothing e Long days, ma ancora Dark ages, tutto retto da solo basso e batteria. Il set si chiude con Slugs are burning per poi fermarsi solo per qualche minuto e riprendere con un bis al fumicotone con la già citata Big Dick e Now che mette a dura prova i solai del Barrumba. Tutti chiedono Oh no!Bruno! ma i NMN ci mandano a casa comunque soddisfatti.

Che dire: è la decima volta che li vedo dal ‘91 quando fecero un concerto epocale alle piscine di Caluso suonando con i Peggio dentro la vasca... sono passati 16 anni e ancora oggi, come allora, riescono come nessun altro a rendermi FELICE. I NomeansNo hanno davvero un ruolo terapeutico, così terapeutico che tengo in vista in ufficio la foto con John Wright con tanto di dedica per affrontare meglio il lunedì.

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