Mornful Monuments 1998-2002 è una raccolta che riunisce il meglio del materiale tratto dai primi lavori del danese Nortt, entità misteriosa e sfuggente, nata nel lontano 1995 quando il musicista era ancora un membro di un band Death/Black Metal locale, gli Apollyon.

Nortt è attualmente uno dei progetti più interessanti in campo estremo, per la qualità media dei suoi lavori, sempre molto alta, e soprattutto per l'apporto che ha dato nel plasmare un sottogenere così difficile e rischioso come il Black-Doom. Nortt definisce il suo stile "Pure Depressive Black Funeral Doom Metal" (un po' macchinoso… ), e la musica rispecchia concretamente questa definizione, fondendo l'anima del black (minimalismo, ripetitività e melodia) con quella del Doom (riff granitici, lentezza, atmosfera asfissiante). Se si considerasse univocamente, la proposta di Nortt rasenterebbe la mediocrità da ogni versante: troppo piatta per un disco di Doom (persino di Funeral Doom), troppo lenta per il Black. La forte coesione delle due nature (già tentata da Unearthly Trance, Dolorian, Forgotten Tomb…) vede in queste prime canzoni una formulazione già matura e originale (seppure forse a scapito della musica).

La raccolta si apre con Graven, del 1999, il primo demo ad avere ottenuto una distribuzione su scala europea. Il disco è presentato per intero, senza essere rimasterizzato o ritoccato nel mixaggio: 6 pezzi che testimoniano un livello altissimo per un progetto ancora fermo alla fase di rodaggio, con picchi di notevole spessore. "Sorgesalmen" rappresenta a mio avviso l'apice di questa prima parte di carriera: il riffing è lentissimo, accompagnato dal lento procedere della batteria e da un growl cavernoso, come fumo tra le pieghe delle note; a quest'anima sulfurea si uniscono inaspettati spunti melodici, che restituiscono all'atmosfera quel poco di umanità che possa stemperare la pesantezza della musica. Arpeggi di chitarra, tastiere e pianoforte arricchiscono le canzoni, senza risultare un accompagnamento, ma incidendo in modo significativo sulla struttura stessa dei brani. L'album (la durata e la qualità della produzione farebbero pensare più ad un EP che non ad un demo) scivola via in modo relativamente scorrevole, alternando a qualche brano notevole altri sinceramente più innocui.

Si continua con la riproposizione (sempre fedele all'originale) del lavoro seguente, l'EP Hedengang, del 2002. I due brani presenti manifestano già in modo eclatante quel cambiamento che si potrà cogliere al meglio tra i solchi del primo LP Gudsforladt (uscirà nel 2003); la struttura dei brani rimane immutata, ma la potenza è tutta nuova, in parte sottolineata dalla produzione ulteriormente migliorata, in parte dai suoni della chitarra, più graffianti, legati ad un riffing ormai personale, lontano in egual misura dal Black e dal Doom. Inoltre fanno capolino con sempre più insistenza rumori, voci fuori campo e lamenti che faranno la fortuna dell'ultimo Ligfaerd, anche se qui non ancora integrati alla perfezione con la musica.

Chiudono la raccolta due inediti di valore: il primo è una chicca risalente al periodo pre-Graven, "Evig Hvile", brano che deve molto allo stile burzumiano, riletto ed esasperato in lentezza; infine "Dystert Sind Outro", una breve chiusura che verrà poi utilizzata per lo Split con Xasthur del 2004.

Trovo che Mornful Monuments sia un ottimo modo per fare proprio quanto c'è di buono nella prima parte della produzione norttiana; magari la qualità non raggiunge spesso i requisiti tali da meritarsi un voto così alto, ma questa mancanza è sopperita dalla rarità del materiale e dal valore storico che queste canzoni rivestono.

Continua…

Elenco tracce testi e video

01   Graven (intro) (01:43)

02   Gravfred (09:52)

03   Sørgesalmen (09:48)

04   Sidste vers (10:33)

05   De dødes kor (07:14)

Lidende skrig
Dødelig blasfemi
Mørkets poesi
Nattens symfoni

Mørket er sendt
Alt endt
De dødes kor
Dømte sjæle i natten bor
Forvist fra himlen

Hvor korset stod
Den sande brud
Drak livets blod
Baade bleg og sort
Elendigheden bort

De dødes kor
Elsket er hvert et ord

06   Graven (outro) (01:52)

07   Glemt (07:37)

Tidens gang... hedengang

I dødens favn
Glemt er liv og navn
Før eller siden
Glemt af selve tiden

Naar lyset ikke er mere
Kun mørket ser
Til evig tid er øjne sorte
Begravet død og borte

I dødens favn
Glemt er liv og navn
Før eller siden
Glemt af selve tiden

Stenen bevidner fortiden
Tavs lige siden
I graven ligger gemt
Af alt og alle glemt

Tidens gang... hedengang

08   Død og borte (05:54)

Endte al strid
Endte alt for altid
Død og borte
Et sorgrigt minde
Er at finde
Thi den vantro gik bort
Nedskrevet i sten… Nortt

Intet eftermæle
Til forpinte sjæle
Død og borte

Et sorgrigt minde
Er at finde
Thi den vantro gik bort
Nedskrevet i sten… Nortt

For evigt blind
Evig hvile uden sind
Død og borte

Frelst er kun den døde i graven
Min tid kom et liv for sent
Sort omfavnelse af intetheden

09   Evig hvile (09:22)

10   Dystert sind (outro) (03:19)

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