Gli Onmyo-Za ( letteralmente " l'unione dello yin e dello yang " ) sono un gruppo heavy metal giapponese formatosi ad Osaka nel 1999.

Il loro genere è un mix di heavy metal di stampo classico influenzato principalmente dagli Iron Maiden e Judas Priest ma si sentono anche influenze zeppeliane , folk e pop giapponese , i loro testi sono scritti tutti in giapponese classico e i temi delle loro canzoni rigurdano la mitologia e figure storiche giapponesi. I membri del gruppo utilizzano nomi d'arte e indossano i costumi tipici del periodo Heian ( 794-1185 d.c. ).

Il gruppo è composto dal bassista Matatabi ( grande fan dei Judas Priest) che scrive quasi tutti i brani degli Onmyo-za , gli altri membri sono i chitarristi Maneki , Karukan e la vocalist Kuroneko. I membri di supporto sono Daboshi Makoto alla batteria dal 2011 ( dal 1999 al 2009 alla batteria c'era Tora / Atsushi Kawatsuka come membro ufficiale della band, lasciò definitivamente il gruppo per motivi personali nel 2011 , dal 2015 è il batterista ufficiale dei Concerto Moon ( gruppo power metal giapponese ) e il tastierista Abe Masahiro.

L' album che andrò a recensire si intitola Kojin Rasetsu uscito nel 2002. Questo disco è il terzo della loro discografia e il primo major con la casa discografica King Records. Prima di questa uscita gli Onmyo-Za rilasciarono due album indie Kikoku Tensho del 1999 e e Hyakki Ryoran del 2000. In Giappone, Kojin Rasetsu è ritenuto un debutto importante per la band ottendeno anche un ottimo punteggio sulla nota rivista giapponese BURRN!. Il disco è abbastanza vario abbiamo pezzi diretti e aggressivi come Rasetsu, Oboroguruma, Kirameki, già da questi primi tre brani possiamo notare l'utilizzo massiccio di scale giapponesi e le grandi capacità vocali di Kuroneko, un'atomosfera j-horror caratterizza tutto il disco. Il quarto brano è Ushioni Matsuri un pezzo doom in stile giapponese con un'atmosfera ritualistica,segue Karasu Tengu un brano caratterizzato da riff galoppanti che da a questa canzone un suono scintillante. Il sesto brano Kagero Ninpocho uno dei pezzi migliori , è un brano in stile Judas Priest caratterizzaro da elementi prog , grande prova di Tora alla batteria. Segue poi il singolo di debutto major Tsuki ni Murakumo Hana ni Kaze e la suite Kumikyoku ''Kurotsuka'' divisa in due brani Adachigahara e Kikoku Shūshū ( a mio parere la canzone migliore dell'album potrebbe essere considerata come la " Phantom of the Opera" in stile giapponese). Chiude l'album un pezzo sperimentale( a parte Kishibojin del 2011 pezzi simili chiuderanno tutti i gli album degli Onmyo-Za ) e festoso tipico dei matsuri giapponesi Orabinahai caratterizzato da un testo scritto nel dialetto della prefettura di Ehime da dove provengono Matatabi e Maneki.

 

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