Gli Opus Avantra sono stati uno dei gruppi più coraggiosi e innovativi del progressive italiano. Si sono formati nel 1973 grazie all’incontro fra il musicista e compositore Alfredo Tisocco, la cantante Donella Del Monaco (nipote del celebre soprano Mario Del Monaco), il “filosofo” Giorgio Bisotto, un po’ il Brian Eno dela situazione e il produttore Renato Marengo. Il loro nome rivela già un progetto musicale ambizioso: la parola Avantra è l’unione di avanguardia e tradizione. Nelle note del loro primo album “Opus Avantra – Donella Del Monaco”, forse meglio conosciuto come “Introspezione”, si può leggere tutta la filosofia sottesa a questo lavoro in cui si teorizza l’abbatimento degli steccati fra i generi: secondo gli Opus Avantra la musica è divisa in sterili etichette non comunicanti fra di loro. Lo scopo è così quello di unire avanguardia, rock e musica popolare in un amalgama coeso. Il risultato finale ha portato, a mio avviso, a un disco di altissimo livello che unisce in modo mirabile musica classica contemporanea, avanguardia, rock e musica leggera. Per qualche critico “Introspezione” è troppo elitario e presuntuoso in confronto ad altri esempi di fusione fra musica classica e rock come “Concerto Grosso” dei New Trolls” e “Contaminazione” del Rovescio della Medaglia.

In realtà, almeno quest’album d’esordio, è accessibile e godibile, a differenza del successivo “Lord Cromwell”: pur essendo un disco con sonorità di avanguardia non viene mai meno la “fruibilità”. Sembra così che il loro proposito si sia realizzato in pieno. Dopo la prima ostica traccia “Introspezione”, caratterizzata da sonorità di ricerca e musica concreta figlie di Pierre Schaefer e Pierre Henry nella seguente e stupenda “Les Plaisirs sont doux” possiamo ascoltare atmosfere romantiche derivate da Schubert su cui svetta la splendida voce di Donella Del Monaco. “La marmellata” è invece una tenue filastrocca che fa rivivere, in maniera “proustiana”, gli anni perduti dell’infanzia mentre “Il Pavone” è uno straordinario e prefetto pezzo pop, a suo modo un piccolo capolavoro. In “Monologo” si ritorna ad ambientazioni di pura avanguardia con la voce della Del Monaco che recita un testo in cui emerge la frammentazione dell’io. “Ah Douleur” e “Rituale” sono invece due trascinati pezzi di progressive-rock che mostrano come il gruppo di Alfredo Tisocco avesse assimilato la lezione del progressive-rock.

“Introspezione” è un capolavoro assoluto che non dovrebbe mancare in nessuna discografia di chi ama il progressive ma non solo.

Elenco tracce e samples

01   Monologo (02:37)

02   Ah, douleur (04:15)

03   Introspezione (Integrale) (06:13)

04   Il pavone (04:51)

05   Deliee (05:00)

06   Introspezione (02:04)

07   La marmellata (02:33)

08   Rituale (05:46)

09   Les plaisirs sont doux (03:35)

11   L’altalena (05:34)

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