Eccoli.

Tra acide dissonanze, suggestioni floydiane, tra sogni che odorano di mandarino e... sussulti metallici neri, nerissimi.

Gli Oranssi Pazuzu ci consegnano quello che forse (ma forse per voi, per me è certezza) il disco dell'anno.

Intensi, talora di un'intensità insostenibile, capaci di evocare scenari impensabili e impensati.

Così li vogliamo: oscuri, ipnotici, malefici. Neri, nerissimi.

Värähtelijä... per voi.

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