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Tim Buckley Carnival Song
  • hjhhjij
    12 dic 21
    Tecnicamente, questa è anche una di quelle meno belle e che mi "piace meno"...
     
    • CYPHER
      12 dic 21
      Ad avercene...
    • CYPHER
      12 dic 21
      Io considero un capolavoro anche questo, seppur i successivi siano ben superiori.
    • Pink84
      12 dic 21
      @hjhhjij sto cominciando ad ascoltare tim da poco... Ho voluto postare un estratto da Goodbye and hello che sta girando in questo momento nel mio stereo..
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Questo disco è un capolavoro, non ci piove proprio, e non sono nemmeno d'accordo sul fatto che i successivi siano BEN superiori, semplicemente questo era un capolavoro più o meno tradizionalmente "folk" o più ancorato al folk cantautorale e già con variazioni sul tema, quelli dopo diverranno molto più "espansi", ma non necessariamente superiori a questo (per quanto ok, personalmente "Lorca" e "Starsailor" per me sono irraggiungibili, ma ognuno ha i suoi, chi preferisce questo o "Happy Sad" o "Blue Afternoon" ha tutte le ragioni dell'Universo). Questo Buckley qui (e ricordo che il periodo immediatamente post "Goodbye and Hello" è stato forse il più sereno della sua vita) ha scritto 4-5 canzoni che per me sono tra le più belle mai ascoltate (Phantasmagoria, Pleasent Street, Once I Was, I Never Asked e Morning Glory) per questo dicevo che questa, teoricamente, è una delle meno belle, ma la qualità di tutti i pezzi è molto alta (title-track, questa, Hallucinations che live diventava molto più bella ecc, No Man Can Find the War). Non fraintendiamo, questo disco per me è da isola deserta ;) @[Pink84] buon continuo ascolto, ci sono altri scrigni da aprire, questo è quello con la fattura più semplice, ma non per questo ha meno carati.
    • CYPHER
      12 dic 21
      Sì sì... forse mi sono espresso male. Ben superiori, in quanto a innovazione della voce e composizione avanguardistica. Questo, nella sua semplicità, è un disco di straordinaria bellezza. Infatti, come dicevo, lo considero un capolavoro assoluto.
    • CYPHER
      12 dic 21
      Insomma, è diverso. Togli quel "ben superiori" e mettici "più innovativi e sperimentali". 😉
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Si si quello sicuramente, Buckley si è spinto sempre più avanti, come espansione della forma canzone e dilatazione del suo folk-blues-jazz-unpoditutto oltre che nella sperimentazione vocale. Ascoltare "Lorca" a 17 anni, la prima volta, fu un bel fulmine a ciel sereno. Bem, chi cazz'è questo, come fa a cantare così!
    • CYPHER
      12 dic 21
      Poi, questo è il disco con il quale mi sono approcciato a Tim e, sin dai primi ascolti, ha fatto subito breccia nel mio cuore. Sarà sempre uno dei miei album preferiti.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Se ci pensiamo, in ambito di folk e cantautori, pure "Goodbye and Hello" è abbastanza innovativello eh (per quanto nel panorama dell'epoca fosse in buona compagnia), chi cavolo scriveva e soprattutto cantava così il folk-rock nel 1967, tra i cantautori ? Soprattutto i cantautori maschi (visto che gente come Buffy Saint-Marie in quanto a originalità vocale già nel 1964 dava due piste a tutti e poi arrivò anche la prima Joni Mitchell) che di solito avevano la voce di una mietitrebbia che sta finendo la benzina :D
    • CYPHER
      12 dic 21
      @[hjhhjij] esatto, ahahahaha. Anche se non sono di Roma, verrebbe da dire "Mecojoni, che voce!"
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Esatto ahhaha
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Poi, ovviamente, anche per @[Pink84] che sta apprezzando mi pare questo disco, a livello di grandissime voci e innovazioni nel cantautorato dell'epoca, non si può non citare uno dei principali maestri di Buckley, Fred Neil, che in quanto a scrittura e uso della (meravigliosa) voce, ha aperto un'autostrada al Tim Buckley dei primi due dischi (soprattuttto).
    • CYPHER
      12 dic 21
      Grandissimo Fred! Che invidia... @[Pink84] ha la fortuna di ascoltarsi questa roba per la prima volta.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Eh si.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Banniamolo!
    • Pink84
      12 dic 21
      Allora grazie ad entrambi per i consigli...Goodbye and hello per quello che ho capito da questi primi ascolti è un lavoro notevole... Ci sento si le influenze citate da entrambi... Ma anche tanto Blonde on Blonde di Dylan... Anche se ce da dire chi è non è stato influenzato da Dylan.. Soprattutto fa quel Dylan... E cmq si mi godo questi suoni per la prima volta e mi ritengo fortunato... Ma voi ci siete arrivati prima...
    • CYPHER
      12 dic 21
      @[hjhhjij] dovrebbe conoscere molta più roba di me. Anzi, se avete qualche bel dischetto folk/cantautorale da consigliarmi, sono tutto orecchie.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      @[Pink84] Mica è una gara ahahaha. Dylan io in Buckley lo sento pochissimo, anche come stile di scrittura è appunto molto Neiliano più che Dylaniano, senza contare l'approccio vocale completamente opposto, però ecco, forse qualcosina in questo disco è stata assorbita anche da lì, dopodiché proprio zero però (e occhio che in "Happy Sad" in particolare c'è un'indiscutibile ispirazione musicale a un altro big sempre troppo dimenticato, Tim Hardin).
    • hjhhjij
      12 dic 21
      @[CYPHER] boh, non lo so se conosco molta più roba di te, tra l'altro il sottobosco folk è sconfinato, qui su debaser ogni tre ascolti del genere che vengono postati io ne conosco uno :D Non so cosa già conosci nel genere, perché ci sarebbe la "scena" dell'acid-folk-psych-prog fine '60-primi '70 o tutta la scena baroque-folk britannica ma presumo che questa gente tu la conosca bene. Però un gruppo e un cantautore te li cito: la band è Principal Edwards Magic Theatre (primi due dischi) che era un misto tra band e compagnia teatrale, e la loro musica spaziava dal british folk acustico, agli ibridi elettro-acustici tra folk e Rock-Blues, a messe in musica di poemi di Shakespeare, alla psichedelia e se vedi un video dal vivo capisci anche l'impianto teatrale-recitativo (con maschere, recitati, musica e splendide atmosfere ecc.) che su disco per forza di cose è minore, ma sostituito da un bellissimo impatto musicale. Il cantautore direi Colin Scot, se già non lo conosci: un talentuoso cantautore che ha avuto successo inesistente ma nei suoi dischi hanno suonato, in quei primi anni '70, una marea dei migliori giovani talenti di quella generazione, tipo che nell'album di esordio alle backing vocals si alternavano Hammill, Gabriel, Collins, Jane Relf, Jon Anderson ecc. alla chitarra c'è Fripp, alle tastiere Wakeman e altri, la sezione ritmica è quella dei VDGG e così via. Questo era amico di tutta quella gente lì in pratica.
    • Pink84
      12 dic 21
      @hjhhjij penso invece che tutti ma proprio tutti devono qualcosa al Dylan di Vision of Johanna, Just like a Woman oppure Sad eyed lady... Certo poi ognuno ha intrapreso la sua strada con le proprie caratteristiche... Ma tutto parte dalla trilogia elettrica e in particolare da Blonde on Blonde...sempre per come la vedo io..
    • hjhhjij
      12 dic 21
      L'enorme bacino di influenza di quello straordinario trittico è indiscutibile, tanto che Dylan lo si trova ovunque. Posso sentirlo anche in gente che aveva in se anche influenze ben diverse da lui, lo posso sentire perfino in un Bert Jansch, per non parlare dei Fairport Convention, diventati famosi per essere le colonne del revival folk tradizionale britannico ma che nei primi tre dischi reinterpretavano e omaggiavano spesso e volentieri il cantautorato americano con Roberto Dilano in testa. Buckley però è uno di quelli in cui Dylan lo sento meno in assoluto, ha uno stile che veramente anche solo nei primi due dischi mi riporta quasi per nulla a Dylan e ancora meno da "Happy Sad" in poi. Ripeto, un po' di striscio ci può stare sicuramente anche nel primo Buckley, però lo sento poco.
    • CYPHER
      12 dic 21
      @[hjhhjij] Sì, la scena di fine '60-inizi '70 la conosco discretamente. Mi vengono in mente i grandissimi debutti di Vashti e Linda Perhacs e "First Utterance" dei Comus, i quali sono più cult ed hanno ricevuto maggiore notorietà col tempo. Poi vabbè... i nomi più seminali e un pochino scontati: l'Incredible String Band, i Pentangle e Jansch solista, i Fairport Convention, "The Madcap Laughs" (il secondo del Barrett solista non mi ha mai convinto molto) e "Oar", i Kaleidoscope, Nick Drake, Donovan, Hardin (che hai citato tu), John Martyn ecc.
      Di recente ho scoperto anche gli Holy Modal Rounders e, molto casualmente, una sconosciuta allieva di Martyn, Bridget St. John.
      Colin Scot l'ho conosciuto soprattutto grazie alle collaborazioni con i pesi massimi del prog. Mi sembra stessi cercando altri lavori di Hammill su Wikipedia, quando mi è comparsa la sua guest appearance nell'omonimo di Colin. Altrimenti non l'avrei mai sentito nominare. Invece la band che hai menzionato non la conosco affatto. Preferisco il folk più contaminato e sperimentale e questo mi sembra proprio il caso. Grazie del consiglio. Me la annoto. ; )
    • hjhhjij
      12 dic 21
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Bridget St. John è una delle più talentuose cantautrici inglesi dell'epoca, altroché!
    • CYPHER
      12 dic 21
      Ah, io sono d'accordo. Ma, se non erro, non è molto nota...
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Per nulla. Perché il Mondo è un posto estremamente scemo.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Ah, se ho intuito bene, ti manca John Renbourn da solista ? Se si, te lo consiglio in toto, anche se lui era mooolto più tradizionalista, un vero e proprio archeologo di folclore tradizionale (+ qualche disco nel quale ha ripreso altri suoi amori come il Jazz)
    • CYPHER
      12 dic 21
      Dal video che hai linkato i Principal Edwards mi sembrano molto fighi. La voce della cantante a tratti mi ricorda quasi quella di Nico. Sembra la versione "light". Punto in più a favore della band, dato che Nico la amo. Almeno queste sono state le mie prime impressioni. 😅 Anche la componente teatrale e le immagini ed atmosfere evocative l'ho trovate parecchio intriganti...
    • CYPHER
      12 dic 21
      Renbourn mi manca, ma ho intenzione di approfondire. Ho già tanta di quella roba da ascoltare che, l'ampia discografia del chitarrista, mi sembra una montagna insormontabile.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Eh si, per fortuna, ma purtroppo per il tuo tempo libero, Renbourn ha prodotto tanti dischi e con una buonissima qualità media.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      La cantante è Vivienne McAuliffe, quella che canta anche in "God If I Saw Her Now" su "The Geese and the Ghost" di Ant Phillips, non so se lo conosci. Comunque si, atmosfere eccezionali (anche su disco, per quanto la parte teatrale-recitativa renda ovviamente più in video) e Root Cartwright per me rimane una scoperta stupenda come chitarrista, compositore e arrangiatore. Gran tipo.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      E Richard Thompson solista, invece, come sei messo ? :D
    • CYPHER
      12 dic 21
      Anthony ovviamente lo conosco, ma è un altro di cui non ho approfondito la carriera da solista.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Ah be, tanto è un altro che ha fatto pochi dischi :D
    • CYPHER
      12 dic 21
      Uh, Richard Thompson lo conosco abbastanza bene, invece. Ho ascoltato tutti gli album con la moglie, tra cui spiccano per bellezza quelli del bienno '74-75 e "Shoot Out the Lights". Senza dimenticare il bellissimo "Across A Crowded Room" e quello che ritengo essere il suo magnum opusuo magnum opus, ovvero "Hand of Kindness".
    • CYPHER
      12 dic 21
      Ma che cazzo ho scritto, ahahahaha...
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Allora sei a posto ahahhahahaha anche io considero "Hand of Kindness" il suo massimo capolavoro da solista-solista e comunque da podio considerando anche l'accoppiata con Linda. Disco immenso. Ma non fermarti, quando avrai tempo continua, che Thompson un disco non l'ha mai toppato e ce ne sono altri di alto livello ("Rumor and Sigh" "Mock Tudor" e l'ultimo "13 Rivers" sono i migliori a mio gusto dagli anni '90 ad oggi).
    • CYPHER
      12 dic 21
      Assolutamente. Richard è una garanzia.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      E ti consiglio, sempre che tu non li abbia già incrociati, un paio di progetti alternativi del buon Richard, che amava molto spaziare e sperimentare con musicisti di diversa estrazione o di diverse generazioni: i Pedestrians di David Thomas (in cui Sir Riccardo è il chitarrista della band in tutto e per tutto, non un semplice ospite come spesso ha fatto in carriera) e la bellissima collaborazione con Fred Frith, Henry Kaiser e John French, due dischi molto belli, divisi tra influenze sperimentali, pop stralunato, folk-rock elettrico e molto altro in cui le anime di tutti i musicisti (con quella di Thompson che dovrebbe essere la più accessibile e folk ma al quale piace un sacco distorcere la sua chitarra in soluzioni mai banali e suoni sempre originali, come anche nei suoi dischi solisti) si amalgamano meravigliosamente: non sono capolavori, ma sono ascolti super-super-piacevoli.
    • CYPHER
      12 dic 21
      Diciamo che ero già al corrente degli altri progetti, dato che sir Riccardo lo seguo sempre con attenzione. Però la tua descrizione è utilissima e mi dà punti di riferimento per muovermi meglio nell'infinita produzione di questo geniaccio. Ne farò tesoro.
      Certo che mi hai dato un bel po' di materiale da ascoltare...
      Poco tempo fa raccontai a qualcuno dello stato pietoso in cui si trovava il mio hard disk, ingolfato e sul punto di esplodere. Adesso è decisamente andato.
      Ah, l'hard disk è il mio cervello, ca va sans dire. : D
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Io ne ho due, pieni. Di cervelli dico, vengo da Marte.
    • CYPHER
      12 dic 21
      Mi spiace, ma temo che neanche due cervelli bastino per immagazzinare questa roba. 😆
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Lo so.
    • CYPHER
      12 dic 21
      Comunque avevo già piazzato il mio de-amore, visti i tuoi gusti ed alcuni bei commenti sui Sabbath, che non sono passati inosservati. ; )
    • hjhhjij
      12 dic 21
      E io ricambiai ? Perché non sto mai attento a 'ste cose ahahahha nel caso rimedio.
    • hjhhjij
      12 dic 21
      Ecco, infatti non ricambiai.
    • CYPHER
      12 dic 21
      Ahahahaha... non ti preoccupare.

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