'Tales From Monographic Oceans': viaggio a braccio in un braccio di mare, tagliando gli istmi di alcune discografie (Alex Chilton, 59, 25)
'Children by the million sing for Alex Chilton when he comes 'round', ovvero: della (poca) gloria conclamata (più per la la critica che per il pubblico, ma sempre infinitesima rispetto alla grandezza) di una Grande Stella Offuscata ma Enormemente Influente del Rock'n'Roll.
Come By Here
'Children by the million sing for Alex Chilton when he comes 'round', ovvero: della (poca) gloria conclamata (più per la la critica che per il pubblico, ma sempre infinitesima rispetto alla grandezza) di una Grande Stella Offuscata ma Enormemente Influente del Rock'n'Roll.
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imasoulman
3 ott 24'High Priest' è un disco che - sembra incredibile dirlo per uno che cesellava armonie vocali nei Box Tops, melodie celestiali nei Big Star - 'suona bene' e pur nello spirito solito del Nostro (solito mix di cover oscure e suoi originali) registrato con musicisti professionisti tra New Orleans e Memphis, e ci può essere garanzia geografica migliore per uno che vuole fare della filologia-rock?
Pertanto, se un suo disco riesce ad essere consigliabile pur recando una versione ai limiti del formulaico per non dire del patetico (non brutta, molto peggio: inutile) nientepopodimenoche di 'Volare' del nostro Mimmo nazionale (tra le cose inquietanti: la dizione 'donluriana' di Alex, roba che fa più ridere che piangere), vuol dire che il resto è DAVVERO meritorio.
Basta questo apocrifo lennoniano per perdonargli tutto, e dunque, sì: ci mettemmo in casa pure questo...
imasoulman
4 ott 24cofras
3 ott 24lector
3 ott 24Io, dopo tanto tempo, non ho ancora deciso se mi fa ridere o piangere...
imasoulman
4 ott 24lector
3 ott 24Annette
3 ott 24imasoulman
4 ott 24come le imperfezioni estetiche della tua donna di cuori, le brutture di un idolo sono comunque da amarsi incondizionatamente, anzi, gli vuoi bene ancor di più proprio perchè ci sono quelle imperfezioni a renderlo unico.
Ma qui no...cristo, ma perchè? perchè? perchèèèè? io capisco l'amore per un pezzo rivoluzionario come quello, sorprendente fino a un certo punto per un rocker incallito come Alex, ma che sensa ha trattarla come un jazzettino da balera? non c'è nulla che giri come si deve qui, dal canto sottotraccia di Alex (eh...le ottave che mancano...le bottiglie che iniziano a far pagare dazio...) ad un arrangiamento che magari fosse scarno e trasmettesse pathos, invece risulta solo povero, come la renderebbero le orchestre spettacolo di TeleCupole. Mamma mia, Alex...che coraggio che avesti!