Molti storceranno un po' il naso vedendo questa recensione: si tratta infatti di un "the best of" e, soprattutto, di un album già recensito su questo sito. In realtà tale recensione era stata piuttosto coincisa e scarna e pertanto non rendeva merito né all'artista, né all'album.

L'album, va detto subito, non è infatti un "greatest hits" qualsiasi: molti brani sono infatti stati riarrangiati e reinterpretati da Conte per l'occasione, ottenendo un risultato (a mio avviso) migliore rispetto alle versioni originali.

Paolo Conte, per i pochi che non lo conoscessero, è uno dei cantautori più importanti ed originali della musica leggera italiana degli ultimi 35 anni. La sua carriera iniziò in realtà nei primi anni Sessanta come autore per altri artisti: "Siamo la coppia più bella del mondo" e "Azzurro" per Adriano Celentano, "Genova per noi" per Bruno Lauzi, "Messico e Nuvole" per Enzo Jannacci, "Insieme a te non ci sto più" per Caterina Caselli, solo per citarne alcune. Solo nel 1974 pubblicò invece il proprio primo album, raggiungendo la piena maturità (compositiva e, soprattutto, vocale) a partire dal 1981 con lo straordinario "Paris Milonga". Paolo Conte è quindi uno straordinario "artigiano" della musica, che ha saputo, con grande passione ed abnegazione, esplorare nuovi orizzonti e coniare un linguaggio espressivo e musicale nuovo, coniugando in modo assolutamente personale il jazz e lo swing con la musica classica ed i ritmi sudamericani, il fascino dei Paesi esotici con la vita di provincia. Le sue canzoni sono soprattutto musiche: nascono e si sviluppano, infatti, da un motivo, un tema musicale. Forse grazie questo (o forse per colpa di questo) Paolo Conte ha riscosso (e riscuote) più successo all'estero (soprattutto in Francia) piuttosto che in Italia.

I suoi testi, colti e raffinati, riescono ad essere profondi ma, al tempo stesso, ironici. Novità per la canzone italiana, non parlano quasi mai di amore (o, quando lo fanno, lo fanno in maniera totalmente altra e non convenzionale). Evocano più che descrivere o raccontare. Il Conte poeta ha inventato nuove locuzioni che sono entrate a buon diritto nel nostro immaginario collettivo ("abbaia la campagna", "lo sguardo vitreo dei bicchieri di boemia", "questo buio sa di fieno e di lontano", solo per citarne alcune).  Altre caratteristica prettamente contiana è il libero utilizzo, all'interno delle liriche, di sillabi e suoni onomatopeici, che non hanno la funzione di mero accompagnamento alla musica, ma sostituiscono bensì parole, versi, e addirittura strofe, coniando un linguaggio nuovo, altamente comunicativo, che risplende di luce propria (sono da ricordare, su tutti, i celebri "Chips chips chips/ Du du du du du/ Ci bum ci bum bum..." da "Via con Me" e "Za za ra za/ Za za ra za/ Za za ra za ra za za za za!" Da "Bartali")

La sua interpretazione vocale, minimale e baritonale, non è sicuramente raffinata (del resto, lui stesso esitò dieci anni prima di esordire come esecutore delle proprie canzoni) ma è assolutamente inimitabile. Non è infatti immaginabile ascoltare una canzone di Paolo Conte cantata da un altro artista, perché suonerebbe senz'altro come un'altra canzone, come dimostra, ad esempio, il brano  "Azzurro". La voce di Conte non urla, ma sussurra. Non canta, ma accompagna.

"The best of Paolo Conte", viene pubblicato nel 1996 in Italia e due anni più tardi negli USA. L'album contiene venti, straordinarie, canzoni. A partire dalla già citata "Azzurro", vero e proprio inno dell'italianità, portato al successo da Celentano nel lontano 1968. La versione proposta da Conte è molto diversa da quella "originale": più veloce, più ritmata, più "burrascosa".

Dai primi album "Paolo Conte" del 1975 e "Un gelato al limon" del 1978 sono riprese "Genova per noi", "Gelato al limon" e la celeberrima "Bartali". Si tratta di versioni nuove, sicuramente più convincenti rispetto alle originali, grazie a nuovi arrangiamenti e soprattutto, alla nuova interpretazione (con un tono più basso) di Conte. "Genova per noi" descrive come sono visti Genova ed il mare dalla gente di campagna. Diventa quasi un inno anti-epico nella sua bellissima chiusura: "lasciaci tornare ai nostri temporali/Genova ha i giorni tutti uguali/In un immobile campagna/con la pioggia che ci bagna/e i gamberoni rossi sono un sogno/e il sole un lampo giallo al parabrise"."Bartali" è un'altra delle composizioni più note di Conte, forse la migliore a mio avviso. Leggendaria e commovente rimane la figura di Bartali cantata dall'artista piemontese (piemontese come quel tal Coppi...) : "quel naso triste come una salita/ quegli occhi allegri da italiano in gita.". "Un gelato al limon" è invece una dichiarazione d'amore alla propria amata ("donna che stai entrando nella mia vita/con una valigia di perplessità"), una composizione musicale assai pregevole che vanta anche un notevolissimo assolo di sax.

Dal primo album capolavoro di Conte, "Paris Milonga" del 1981, sono tratte "Via con me", "Alle prese con una verde Milonga" e "Boogie". "Via con me" è senz'altro la composizione più famosa (colonna sonora del film "French Kiss" e della trasmissione televisiva "Scherzi a Parte") e più amata di Paolo Conte, che spesso chiude i suoi concerti. Indimenticabile la strofa "Entra e fatti un bagno caldo/ c'è un accappatoio azzurro/ Fuori piove, è un mondo freddo", irresistibile il ritornello cantato in inglese.

Del successivo "Appunti di Viaggio " del 1982 sono riportate le bellissime "Fuga all'inglese" ed  "Hemingway", composizioni che vantano due tra i migliori temi musicali della produzione contiana. La prima è un allegro e ironico invito alla fuga d'amore alla propria ragazza, forte di alcune tra le più belle immagini non-sense inventate da Conte ("che tanto il tempo passa/anche sotto ai sofà/Sì che il tempo passa sotto ai sofà/nemico numero uno/ degli aspirapolvere di tutta città"). La seconda è un delicato e intenso omaggio allo scrittore americano, con un finale musicale davvero emozionante.

Dal suo terzo capolavoro, "Paolo Conte" del 1984, sono tratti l'inquieto swing "Come di", il delicato e notturno "Sotto le stelle del jazz", l'amata "Sparring partners"ed infine "Gli impermeabili", canzone resa celebre da un motivo irresistibile  (oltre che da una nota pubblicità).

Completano l'album "Max" da "Acquaplano", "Happy Feat", "Colleghi trascurati", "Dragon" e "Ho ballato di tutto" da "Canzoni d'amore scritte a macchina", "Gong oh" da "Novecento", "Elisir" e "Quadrille" da "Una faccia in prestito", brani forse minori (cioè meno noti) ma non trascurabili.

In definitiva, si tratta di un'antologia della produzione contiana fino al 1996, che vanta alcune reinterpretazioni eccellenti (le già citate "Genova per noi", "Bartali", "Via con me" e "Azzurro" su tutte) e che per questo non può essere definita una semplice operazione commerciale. E' sicuramente un album che ogni appassionato di Paolo Conte dovrebbe avere (anzi, che ha senz'altro), ma rappresenta anche un ottimo biglietto da visita per chi (ancora) non lo conosce.

Non mi sento di dare il massimo dei voti solo a causa dell'assenza di alcuni brani assolutamente imprescindibili della discografia dell'artista astigiano: da "La topolino amaranto" a "La fisarmonica di Stradella", da "Madeleine" a "Parigi", da "Diavolo Rosso" a "Aquaplano", fino alle composizioni più recenti.

Elenco tracce testi samples e video

01   Via con me (02:29)

Via via �
Vieni via con me.
Niente pi� ti lega a questi luoghi
Neanche questi fiori azzuri.

Via via �
Neanche questo tempo grigio,
pieno di musiche
e di uomini che ti son piaciuti.

It's wonderful
It's wonderful
It's wonderful
Good luck my baby
It's wonderful
It's wonderful
It's wonderful
I dream of you
Chips chips chips
Du du du du du
Ci bum ci bum bum
Du du du du du
Ci bum ci bum bum
Du du du du du

Via via �
Vieni via con me.
Entra in questo amore buio
Non perderti per niente al mondo
Via via �
Non perderti per niente al mondo
Lo spettacolo d�arte varia
Di uno innamorato di te.

It's wonderful
It's wonderful
It's wonderful
Good luck my baby
It's wonderful
It's wonderful
It's wonderful
I dream of you
Chips chips chips
Du du du du du
Ci bum ci bum bum
Du du du du du
Ci bum ci bum bum
Du du du du du

Via via �
Vieni via con me.
Entra in questo amore buio
Pieno di uomini.
Via via �
Entra e fatti un bagno caldo
C�� un accappatoio azzurro
Fuori piove, � un mondo freddo.

It's wonderful
It's wonderful
It's wonderful
Good luck my baby
It's wonderful
It's wonderful
It's wonderful
I dream of you
Chips chips chips
Du du du du du
Ci bum ci bum bum
Du du du du du
Ci bum ci bum bum
Du du du du du

02   Sotto le stelle del jazz (03:33)

Certi capivano il jazz

l’argenteria spariva…

ladri di stelle e di jazz

così eravamo noi, così eravamo noi



Pochi capivano il jazz

troppe cravatte sbagliate…

ragazzi-scimmia del jazz

così eravamo noi, così eravamo noi



Sotto le stelle del jazz,

ma quanta notte è passata…

Marisa, svegliami, abbracciami

è stato un sogno fortissimo…



Le donne odiavano il jazz

“non si capisce il motivo”

du-dad-du-dad



Sotto le stelle del jazz

un uomo-scimmia cammina,

o forse balla, chissà

du-dad-du-dad



Duemila enigmi nel jazz

ah, non si capisce il motivo…

nel tempo fatto di attimi

e settimane enigmistiche…



Sotto la luna del jazz…

03   Elisir (02:23)

La donna è con me, è molto di più di una donna qualsiasi,
Io voglio lei un bene fortissimo, un grido bellissimo

Canto tutto e niente, una musica senza musica…
Dove tutto è niente come musica nella musica
Huhm, Huhm, Huhm…

Il luogo com’è? Una valle di nomadi tutto qui.
Ascoltami, tu, uomo di Neanderthal, si, o di Tangeri,
C’è qualcuno tra voi che sappia suonare una danza vertigine, un ballo frin frun
Che tolga le scarpe e le calse alle femmine?…

Suona tutto e niente, una musica nella musica…
Dove tutto è niente come polvere sulla polvere
Huhm, Huhm, Huhm…

Si suona così: con grazzia plebea, la mani che sudano
Ed offrono a noi, caro elisir, l’arabesca impossibile…

Dove tutto è niente solo musica, brava musica
E la danza splende come un diavolo in un fulmine…
Huhm, Huhm, Huhm…

04   Boogie (05:52)

Due note e il ritornello era già nella pelle di quei due

il corpo di lei madava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo…

i saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga

e la canzone andava avanti sempre più affondata nell’aria…

quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali

che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta

che tenevano la porta aperta davanti alla primavera…

qualcuno nei paraggi cominciava a starnutire,

il vantilatore ronzava immenso dal soffitto esausto,

i saxes, ipnotizzati… dai movimenti di lei si spandevano

rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio…

le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera

che fumava al mentolo, altri sternutivano senza malizia

e la canzone andava elegante, l’orchestra era partita, decollava…

i musicisti, un tutt’uno col soffitto e il pavimento,

solo il batterista nell’ombra guardava con sguardi cattivi…

quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima,

questa qui aveva gli occhi da lupa e masticava caramelle alascane,

quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva,

l’orchestra si dondolava come un palmizio davanti a un mare venerato…

quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare…

un quinto personaggio esitò

prima di sternutire,

poi si rifugiò nel nulla…

era un mondo adulto,

si sbagliava da professionisti...

05   Sparring Partner (04:11)

È un macaco senza storia,

dice lei di lui,

che gli manca la memoria

infondo ai guanti bui…

ma il suo sguardo è una veranda,

tempo al tempo e lo vedrai,

che si addentra nella giungla,

no, non incontrarlo mai…



Ho guardato in fondo al gioco

tutto qui?… ma - sai -

sono un vecchio sparring partner

e non ho visto mai

una calma più tigrata,

più segreta di così,

prendi il primo pullmann, via…

tutto il reso è già poesia…



Avrà più di quarant’anni

e certi applausi ormai

son dovuti per amore,

non incontrarlo mai…

stava lì nel suo sorriso

a guardar passare i tram,

vecchia pista da elefanti

stesa sopra al macadàm…

06   Come Di (04:00)

07   Azzurro (02:46)

Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola quà...
E lei è partita per le spiagge io sono solo quassù in cittá,
Sento fischiare sopra i tetti un aereoplano che se ne va.

Azzurro. il pomeriggio è troppo azzurro, e lungo per me,
Mi accorgo di non avere più risorse senza di te,
E allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te,
Ma il treno dei desideri, nei miei pensieri all’incontrario va.

Sembra quand’ero all’oratorio con tanto sole, tanti anni fa...
Quelle domeniche da solo in un cortile a passeggiar...
Ora mi annoio più di allora. Neanche un prete per chiacchierar...

Cerco un po’ d’Africa in giardino tra l’Oleandro e il Baobab,
Come facevo da bambino, ma qui c’è gente, non si può più
Stanno innaffiando le tue rose, non c’è il leone, chissà dov’è...


TRADUCCIÓN
Espero el verano todo el año, y de repente aquí está.
Y ella se ha marchado a la playa, y estoy solo aquí en la ciudad.
Siento un ruido sobre el techo, un avión que se va

Azul, la tarde está muy azul y se me hace larga.
Me doy cuenta de que no tengo remedio sin ti.
Y ahora cogí el tren por los pelos para ir, hacia ti,
Pero el tren de mis deseos en mi pensamiento va al revés.

Se parece a cuando estaba en el seminario, hacía tanto sol, hace muchos años.
Aquellos domingos en soledad paseando por el campo
Hoy me enfado más que entonces, pero ni siquiera tengo un cura para charlar.

Busco algo de África en el jardín, entre el laurel y el baobab,
Como hacía cuando era niño, pero aquí hay gente, y ya no se puede,
Están regando tus rosas, no está el león, quién sabe dónde está.

08   Gelato al limon (04:29)

Un gelato al limon, gelato al limon, gelato al limon
spofondati in fondo a una città
un gelato al limon, è vero limon. Ti piace?

Mentre un`altra estate passerà libertà e perline colorate ecco quello che io ti darò
e la sensualità delle vite disperate ecco il dono che io ti farò

donna che stai entrando nella mia vita con una valigia di perplessità
ah, non avere paura che sia già finita ancora tante cose quest’uomo ti darà.

E un gelato al limon, gelato al limon, gelato al limon
sprofondati in fondo a una città
un gelato al limon, gelato al limon, gelato al limon
mentre un’altra estate se ne va…

Ti offro una doccia ai bagni diurni che son degli abissi di tiepidità
dove come oceani notturni rimbombano le voci della tua città
e ti offro la luna del pomeriggio per il sogno arabo che ami tu
e una stretta forte della mia mano per te donna che non mi scappi più…

e ti offro l’intelligenza degli elettricisti cosi almeno un pò di luce avrà
la nostra stanza negli alberghi tristi dove la notte calda ci scioglierà.
Come… un gelato al limon, gelato al limon, gelato al limon…

09   Happy Feet (03:23)

Cosa leggerai? Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?

Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap Ma i tuoi piedi: Tap-tap-ta-ta-tap
Happy feet… Ta-dah-tah Happy feet… Ta-dah-tah
Happy feet… Oh, Oh I Love it…

Telefonerai? Probabilmente a me, tuo schiavo d’amore…
Ti divertirai? Che traguardi vuoi farmi trovare?

A che mostra andrai? Un picasso in fiamme ti può andare?
Ne discuterai…con qualcuno che ne sa parlare?…

10   Gli impermeabili (03:55)

Mocambo, serrande abbassate
Pioggia sulle insegne delle notti andate
Devo pensarci su… pensarci su…
Ma dipenderà… dipenderà…
Quale storia tu vuoi che io racconti?
Ah! Non so dir di no, no, no… no… no…

E ricomincerà come in un rendez-vous
[parlando piano tra noi due]

Scendo giù a prendermi un caffè
scusami un attimo
passa una mano qui, così,
sopra i miei lividi
Ma come piove bene su
gli impermeabili…
e non sull'anima

Ma come piove bene su
gli impermeabili…
e non sull'anima

11   Max (03:44)

Max era Max
più tranquillo che mai,
la sua lucidità…

Smettila, Max,
la tua facilità
non semplifica, Max.

Max
non si spiega,
fammi scendere, Max
vedo un segreto
avvicinarsi qui, Max.

12   Gong-oh (03:16)

Guarda, cade una matita, si rovescia anche il caffè…
lo sento che arriva lui, nei paraggi, intorno,
Qui c’è Gong-oh, è arrivato Gong-oh…
Gong-oh, spirito lontano, vieni nella notte blu
a far di me in mano tua un giocattolo…

Sto lavorando, è tardi, e adesso arrivi tu,
conversiamo…come faccio? Vuoi tu dirmelo?
C’era una volta un bel linguaggio che mai più
ho parlato, non ti spiace ricordarmelo?

Ci manca il pubblico, va bene, ma io e te
siam due grandi artisti e insieme
diam spettacolo, del tutto illogico,
sillabico è per me…
e sensuale, invisibili, teorico…

Gon-oh, suonami «Harlem Congo»,
il fantasma di Chick Webb
io dondolo, io gongolo, giocattolo…

È quasi l’alba… e fuori rosa adesso è il blu…
che silenzio.. un po’di sonno è un’elemosina,
ho fatto tutto quello che hai voluto tu,
in un grande viaggio indietro, un incantesimo…

Gong-oh, tornerai, tu, Gong-oh?
Perché quando arrivi tu
io rotolo, mi srotolo e mi arrotolo…!

13   Colleghi trascurati (03:39)

Forse a quest'ora i colleghi scordati li ho gia`
chiusi nella toilette
a farsi belli, ma che follia...
delirio, agguato di nostalgia...
la piu` malinconica seta io affrontero`
con le mani piu` allegre che avro`
per raccontare a chi non lo sa, eh, eh...
quel che e' soltanto normalita`...
Ma, se capita, chissa`, se capita,
un po' di giungla anche per me...
e loro ascoltano...? Chissa`
se ridono... e se capiscono il perche`...?
Cuochi ambulanti soffriggono la musica
la-la, la-la-la-la-la-la...
Bambola avvolta ne tulle, gia' messa via...
di tanti bei sogni la musa...
Ghibli che soffia dietro una porta chiusa...
ah, mi sento fradicio di magia...
Ma forse a quest'ora siam gia' fuori orario, pero...
un pedilivio mi faro'...
Ho qui un bel talco da miliardario...
la-la, la-la-la-la-la-la...

14   Bartali (02:19)

Fara' piacere un bel mazzo di rose
e anche il rumore che fa il cellophan
ma una birra fa gola di piu'
in questo giorno appiccicoso di caucciu'
sono seduto in cima a un paracarro
e sto pensando agli affari miei
tra una moto e l'altra c'e' un silenzio
che descriverti non saprei.
Oh, quanta strada nei miei sandali
quanta ne avra' fatta Bartali
quel naso triste come una salita
quegli occhi allegri da italiano in gita
e i francesi ci rispettano
e le palle ancora gli girano
e tu mi fai dobbiamo andare al cinema
e al cinema vacci tu.
E' tutto un complesso di cose
che fa si' che io mi fermi qui
le donne a volte si sono scontrose
o forse han voglia di far la pipi'
e tramonta questo giorno in arancione
e si gonfia di ricordi che non sai
mi piace restar qui sullo stradone
impolverato se tu vuoi andare vai.
Io sto qui aspetto Bartali
scalpitando sui miei sandali
da quella curva spuntera'
quel naso triste da italiano allegro
tra i francesi che s'incazzano
e i giornali che svolazzano
c'e' un po' di vento abbaia la campagna
c'e' un amore in fondo al blu
tra i francesi che si incazzano
e i giornali che svolazzano
e tu mi fai dobbiamo andare al cinema

15   Alle prese con una verde milonga (06:22)

16   Dragon (04:12)

you are a long, long train
we go away
we go away
You are, you are
you are a rail road wind
we go away
we go away
ouha - ouha - ouha - ouha ...
Tu vuoi farmi un ritratto in forma di piano...
e me lo vuoi fare in forma di treno...
ouha - ouha - ouha - ouha ...
Vuoi un titolo al quadro o alla sua imitazione...?
Un consiglio lo accetti...? E' da grande illusione....
"The dragon"..."the dragon"... That's the dragon.. Yeah...

17   Hemingway (04:53)

Oltre le dolcezze dell’Harry’s Bar
e le tenerezze di Zanzibar
c’era questa strada…

Oltre le illusioni di Timbuctù
e le gambe lunghe di Babalù
c’era questa strada…

…Questa strada zitta che vola via
come una farfalla, una nostalgia,
nostalgia al gusto di curaçao…

…Forse un giorno meglio mi spiegherò…
…Et alors, Monsieur Hemingway,
ça va?…

Et alors, Monsieur Hemingway,
ça va mieux?…

18   Ho ballato di tutto (02:51)

Ho ballato di tutto, lo sai
sui sentiere dei grammofoni, sai
woody, woody
Ho ballato un pocon tutti, lo sai
gente nuova e gente vecchia, lo sai
Smoothie, smoothie
Blue fame, blue love
Mai nessuno che abbia amato, lo sai i miei
piedi, mai nessuno, lo sai.
Footie, footie
Vedi, il cuore e i piedi, proprio cos,
sono i primi che si stancano, s.
Moody, moody
Blue flame, glue love
Una donna calda, sono cos,
come si usa dire, sono cos.
Hothead, hothead
Che trascina al largo senza piet
chi non sa nuotare e mai imparer.
Bloody, bloody
Blue flame, blue love

19   Quadrille (02:48)

I. Personaggio
Changez les dames,
Changez les dames,
Je vous en prie
Changez les dames,
Changez les dames,
C’est la folie…
Changez les dames,
Changez les dames,
Changez, changez
Je veux ma femme,
Je veux ma femme,
Recupérer
Trés moutarde
Elle est comme ça
Goguenarde,
N’est ce pas ?…

Elle danse
Toutes le quadrilles
Za za za za za za za za za !

Elle aime danser
Elle aime changer
Elle aime flirter

Avec des types
Qui ont du charme
Mais pas d’métier…

Changez les dames,
Changez les dames,
Changez, changez
Je veux ma femme,
Je veux ma femme,
Recupérer


II. Personaggio
Signore, vostra moglie, Signore, vostra moglie
È creola o mulatta o è bianca di culatta ?

I. Personaggio
Lei è nei miei pensieri, lei è nei miei misteri…

II. Personaggio
Mi pare di capire che è dentro al pianoforte
Che suona bello forte in fondo a quel salone…

I. Personaggio
La spendida canzone che sempre mi ha stregato…

II. Personaggio
O è tutta l’aguardiente che avete tracannato…

I. Personaggio
Elle est dans la beauté
De toutes ces campagnes…

II. Personaggio
Elle est dans la finesse
D’une coupe de champagne…

Tutti
Trés moutarde… … …

20   Genova per noi (03:16)

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