Paolo Conte

Musicista

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Paolo Conte (Asti, 6 gennaio 1937) è un cantautore, compositore, musicista, ex avvocato e pittore italiano. Considerato tra i più originali esponenti della canzone d'autore italiana, ha scritto e interpretato canzoni celebri come 'Via con me', 'Genova per noi', 'Azzurro'. Le sue opere fondono atmosfere jazz, poesia, ironia e nostalgia, ed è noto per la voce roca e inconfondibile.

Esponente di rilievo nella musica italiana, attivo dagli anni Settanta, noto per capolavori come 'Paris Milonga', 'Aguaplano', '900' e per la celeberrima 'Via con me'. Amato in Italia e molto apprezzato all'estero, soprattutto in Francia.

Paolo Conte, poeta del jazz e dell’ironia, su DeBaser è raccontato con una valanga di recensioni dedicate ai suoi album classici e alle sue esibizioni live. La voce roca, il pianoforte e la nostalgia sono sempre protagonisti, tra viaggi, donne, avvocati e frasi che restano addosso. Nessuno come lui sa evocare mondi lontani e atmosfere uniche. Una guida tra capolavori, momenti ironici e malinconie d’autore. Insomma: qui Conte c’è. E fa anche rima.

Per: Appassionati di musica d'autore, jazzofili malinconici, fan dell'ironia amara, vagabondi del pentagramma, curiosi del cantautorato italiano e chiunque non si spaventi davanti a un buon bicchiere di barbera e un testo pieno di immagini e nebbia.

E dove c'è un piano intorno c'è sempre gente che fa baccano, ci sono occhi che si cercano, ci sono labbra che si guardano. Non mi fido, in certi casi un pianoforte è un grido: ci sono gambe che si sfiorano e tentazioni che si parlano.
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Felpato e sornione, borbotti nell'ombra, tiri il sasso, nascondi la mano. E dopo aver affidato al rebus enigmistico il dire e il non dire, guardi di nascosto l'effetto che fa.
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Era da lei, nei pochi mesi di frequentazione, che ho imparato tutto quello che so della bellezza di quei posti là. Elvira, magari, mi parlava di epilazione permanente... E io ci vedevo Conte.
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Un Paolo Conte maturo ma non ancora vecchio, capace ancora di inserire qualche goliardata in mezzo alle sue malinconiche rievocazioni di un magico mondo che fu.
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Questo album è una cosa così. Come un urlo. Come una liberazione. Come gridare 'a me m'è sempre piaciuta la Motoguzzi!' a un raduno di harleisti.
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